Fedriga: “Sul terzo mandato serve norma nazionale. I margini ci sono”

Il Presidente Fedriga dice la sua dopo la pronuncia sul terzo mandato.

La decisione della Corte costituzionale sul terzo mandato per i presidenti di Regione “non dice no, ma chiede che la questione venga regolata con una norma razionale“. Così il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, è intervenuto a margine di un incontro pubblico, commentando l’orientamento espresso dalla Consulta. “È esattamente quello che dicevo qualche giorno addietro: per farlo serve un accordo politico. Ora la Consulta fa chiarezza”, ha dichiarato Fedriga.

“La scelta spetta ai cittadini, non a un limite imposto”

Per il governatore, la questione riguarda direttamente il principio di rappresentanza democratica. “La domanda che bisogna porsi, e spero se la pongano anche i cittadini, è: dobbiamo far scegliere ai cittadini o la norma deve limitare la scelta dei cittadini?”, ha sottolineato.

Fedriga ha definito “singolare” la differenza di trattamento tra figure elettive e non elettive: “È alquanto singolare che i presidenti delle Regioni, eletti direttamente dal popolo, abbiano limiti mentre coloro che non sono eletti dal popolo non ne hanno. È una interpretazione particolare di un diritto democratico qual è il voto”.

“Margini per un accordo ci sono”.

Fedriga ha poi chiarito che, in attesa di eventuali sviluppi normativi, l’azione amministrativa prosegue senza modifiche: “Continuiamo il lavoro tranquillamente, per noi quello che era ieri vale oggi, la mia posizione è la medesima”.

Secondo il governatore “i margini per un accordo politico ci sono” e il confronto potrebbe aprirsi dopo le prossime elezioni regionali in Campania e Veneto, “per fare un ragionamento scevro da opportunismo partitico“. La competenza, ha ribadito, deve rimanere al Parlamento: “È importante che non sia il governo a decidere in merito ma il Parlamento” ha concluso.