Azienda sanitaria del Friuli in difficoltà, persi 150 infermieri e anche medici: è allarme. “Bisogna fermare la fuga”

L’allarme per medici e infermieri in fuga da Asufc.

“Sono numeri preoccupanti, numeri da vera e propria emergenza quelli riferiti al personale dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (Asufc) di cui si è discusso nel corso della Terza Commissione regionale”. Ad affermarlo è Simona Liguori, la consigliera regionale dei Cittadini che ha portato il tema all’attenzione del Consiglio e ha chiesto formalmente alla Giunta di conoscere quante siano le unità di personale in servizio ad oggi nell’Azienda – nello specifico il numero di medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, dietisti, tecnici sanitari di radiologia medica e tecnici sanitari di laboratorio biomedico, assistenti sociali, operatori socio sanitari, ostetriche – e quale sia la proiezione del costo annuo dell’organico in servizio.

“Cosa intende fare la Regione per risolvere il problema? – si chiede la consigliera – Domande alle quali bisognerebbe tentare di rispondere con fatti e atti concreti perché il tempo degli annunci e delle buone intenzioni è ormai scaduto“.

“Gli operatori della sanità – ha spiegato ancora Liguori – sono allo stremo delle forze, come ci hanno confermato nella riunione organizzata dal gruppo Cittadini in Regione a Udine il 20 gennaio scorso con le rappresentanze sindacali. Molti infermieri (da maggio a dicembre, in Asufc, hanno rassegnato le proprie dimissioni in 152), medici del Pronto soccorso (ne mancano almeno 50 in tutta la regione) e medici delle Usca (13 in meno in Asufc) stanno lasciando il proprio incarico“.

La situazione è davvero critica e alle dimissioni volontarie registrate in queste ultime settimane si aggiungono i pensionamenti. Di questo passo il sistema presto non sarà più in grado di rispondere alle esigenze e non resterà che il ricorso alla esternalizzazione alle cooperative che già operano in regione nei punti di primo tempo intervento di alcuni ospedali territoriali. Ma come mai – ha concluso Liguori – le cooperative il personale da impiegare lo trovano?”.