Chi era Matteo Doretto, il talento friulano del Rally morto nell’incidente in Polonia

Solo qualche settimana fa Matteo Doretto aveva festeggiato il podio di categoria al Rally Ungheria.

Una carriera promettente nei rally interrotta e una vita spezzata troppo presto: Matteo Doretto, 21enne di Azzano Decimo, è morto durante un test in vista della gara di Elganowo, in Polonia. Un incidente tragico ha spezzato la vita di uno dei giovani più talentuosi del panorama rallistico italiano. La Peugeot 208 Rally4 su cui viaggiava è uscita di strada, andando a schiantarsi violentemente contro l’unico albero presente nella zona. L’impatto, devastante, ha colpito principalmente il lato guida. In auto con lui c’era il copilota Samuele Pellegrino, che sarebbe riuscito a uscire autonomamente dal veicolo.

Matteo non ce l’ha fatta. Il mondo del motorsport italiano e internazionale piange un ragazzo determinato, appassionato e dotato di un talento fuori dal comune. Cresciuto tra le strade del Friuli e i cordoli delle speciali, Doretto era entrato a far parte di ACI Team Italia, il vivaio che sostiene le giovani promesse dell’automobilismo nazionale.

Il 2024 era stato l’anno della sua consacrazione. Al volante di una Renault Clio Rally5, aveva conquistato il titolo di campione italiano Junior, affiancato dal copilota Marco Frigo, imponendosi come uno dei nomi da seguire per il futuro del rally tricolore. Le sue prestazioni avevano convinto i tecnici e gli osservatori a puntare su di lui anche a livello internazionale.

Nel 2025 il grande salto nel Campionato Europeo Rally Junior, e già a maggio era arrivato il primo podio: un terzo posto al Rally di Ungheria, prestigiosa tappa del campionato. Un weekend intenso, su prove speciali tecniche e impegnative. “Abbiamo dato tutto e il risultato ripaga il lavoro del team e la determinazione. Orgogliosi di salire sul podio in una gara così prestigiosa del campionato ERC. Grazie a tutti quelli che ci supportano, in gara e fuori. Avanti con determinazione verso i prossimi obiettivi!”, aveva scritto Matteo sui social poche settimane fa, celebrando il successo con entusiasmo e gratitudine.

Chi lo conosceva ne parlava come di un ragazzo umile, sempre sorridente, con una passione viscerale per le corse e una maturità che andava oltre la sua età. In pista era veloce, preciso, capace di leggere le speciali come un veterano. La notizia della sua scomparsa ha lasciato sgomenti i vertici dell’ACI Sport, i colleghi, gli amici e i tanti tifosi che avevano imparato a conoscere e ad apprezzare quel giovane dal casco tricolore.