La pandemia fa riscoprire la voglia di comprare casa in Friuli, crescono le compravendite, ma non i prezzi

Pubblicato il Borsino immobiliare 2020 della provincia di Udine.

Da Aiello a Visco, 112 comuni in fila in ordine alfabetico, spalmati su 225 pagine, con numero di abitanti e focus approfondito dal capoluogo Udine ai più piccoli territori del Friuli, con i prezzi di acquisto e di affitto, a seconda delle condizioni, se si tratti di un edificio nuovo o da ristrutturare. Comprese le valutazioni dei terreni agricoli e di quelli edificabili.

L’Osservatorio del mercato immobiliare 2020 della Confcommercio Fimaa Udine ritorna con una valutazione puntuale sull’andamento dei mesi precedenti, utile contributo al lavoro della categoria e all’urgenza di informazione da parte dell’utenza.

“Con questa rinnovata iniziativa, la Federazione italiana mediatori agenti d’affari aderente a Confcommercio della provincia di Udine – dichiara il presidente provinciale di Confcommercio Giovanni Da Pozzo – conferma quanto sia importante sul territorio il dibattito sulla compravendita degli immobili e come ci sia bisogno di un punto di riferimento di questo genere. Pure in tempi di pandemia, un evento che ha sconvolto l’economia”.

Corretto osservare in premessa – commenta il presidente del gruppo provinciale Confcommercio Fimaa Lino Domini – come la straordinaria emergenza di questi mesi non abbia influito sulle transazioni, cresciute del 5,3% rispetto al 2019, mentre gran parte dei valori immobiliari sono rimasti stabili”. I motivi? “La clientela è propensa a comprare immobili per rendere la sua vita più agevole in un contesto pandemico. E dunque si cercano giardini, terrazzi e spazi abitativi che consentano di sopportare la nuova realtà”.

I valori a Udine centro per l’acquisto di un immobile nuovo o ristrutturato, per fare un esempio, vanno da 3000 a 3500 euro a mq, con punte da oltre 5000 euro a mq per “pezzi unici”, ma si scende a 1600-2300 per uno in buone condizioni e a 780-1100 per uno da ristrutturare. Cifre in linea con quelle del 2019, come pure nelle zone periferiche, dove il nuovo o ristrutturato va da 1350-1700 (Sant’Osvaldo-via Pozzuolo) a 1900-2500 (zona ospedale). “Al solito la differenza la fa il modo in cui si presenta un immobile: pulizia, tinteggiatura, ordine – spiega Domini –: tutti elementi che fanno aumentare il valore e riducono il tempo di vendita. Gli acquirenti valutano inoltre il costo delle spese condominiali, specialmente negli appartamenti che hanno il contabilizzatore dei consumi”.

I valori degli uffici, invece, hanno subito delle diminuzioni, fino a 100 euro in meno al metro quadro, visto il mancato interesse da parte dei professionisti, l’incertezza sul lavoro e l’opportunità dello smart working. Diminuiti anche i valori dei negozi, in particolare nelle zone di minor interesse commerciale.

Un’osservazione sui mutui. Secondo Domini, “sono stati importanti e determinanti per prime e seconde case, e pure per chi ha fatto investimenti, visti i tassi di interesse in forte ribasso. Erano anni che non si vedevano clienti propensi all’acquisto delle seconde case da mettere a reddito, almeno per quel che riguarda il residenziale, l’investimento più sicuro”.