Emergenza siccità in Friuli, l’appello degli agricoltori: “Servono nuovi bacini”

E’ ora di pensare ad una bacinizzazione dell’acqua

La siccità ha assunto toni drammatici anche per il Friuli Venezia Giulia. I dati meteorologici sono disarmanti: l’assenza di pioggia degli ultimi sei mesi non si registrava da decenni; gli invasi della montagna sono a secco (meno 70% di quanto dovrebbero essere normalmente); il Tagliamento è senza acqua, con bacini al minimo storico.

Una situazione che sta mettendo in ginocchio agricoltura e zootecnia e con i consorzi di bonifica costretti a razionare l’acqua. A livello nazionale, i danni complessivi, calcolati da Cia Agricoltori Italiani, hanno già abbondantemente superato il valore del miliardo di euro. Riduzione a due cifre per la produzione di frutta, ortaggi e frumento che, per mais e soia, potrebbe superare la quota del 50%.

“Enti e istituzioni, con le organizzazioni agricole, – afferma Franco Clementin presidente di Cia Fvg Agricoltori Italiani – devono necessariamente sedersi a un tavolo per valutare strategie concrete di contenimento della carenza idrica. Bisogna pensare a una bacinizzazione dell’idrografia regionale, come avviene nel Nord Europa, in Belgio, a esempio. Abbiamo perso almeno 20 anni e ora intervenire è solo questione di buon senso, a garanzia della sicurezza alimentare, ma anche delle filiere produttive, della biodiversità e del paesaggio, e soprattutto dei cittadini. Non è un’emergenza che interessa esclusivamente l’agricoltura. L’acqua è una risorsa strategica e il Pnrr deve fare di più, oltre gli 800 milioni di euro previsti per gli interventi irrigui“.

L’attesa adesso è tutta per il decreto regionale annunciato dal presidente Massimiliano Fedriga che dovrebbe mettere nero su bianco una serie di indicazioni e raccomandazioni riguardo al consumo di risorse idriche, sia in ambito civile e domestico che destinate all’agricoltura e alla zootecnia. Le linee guida del decreto, inevitabilmente, saranno finalizzate a un consumo mirato e il più possibile parsimonioso dell’acqua, con una lista di priorità ben definite da osservare e rispettare.

Intanto, anche il ministro alle politiche agricole, Stefano Patuanelli, è pronto a dichiarare lo stato di crisi per la siccità poiché il problema riguarda tutta Italia.