Il Lago di Cornino su Rai 3: PresaDiretta racconta il ritorno dei grifoni

La Riserva naturale del Lago di Cornino protagonista a PresaDiretta.

La Riserva naturale del Lago di Cornino protagonista della prossima puntata di PresaDiretta, in onda domenica 12 ottobre su Rai 3 dalle 20:30. Il programma dedicherà una serata speciale alle minacce che gravano sulla salute del pianeta e sulla drammatica perdita di biodiversità globale, ma anche ai luoghi dove la natura ha saputo rinascere grazie all’impegno dell’uomo. Tra questi proprio, la Riserva Naturale Regionale del Lago di Cornino, un modello di conservazione ambientale riconosciuto in tutta Europa.

Il tema della puntata.

La puntata sarà incentrata sulle minacce alla salute del nostro pianeta, tra cui la drammatica perdita di biodiversità in corso: un fenomeno che molti scienziati definiscono ormai la “sesta estinzione di massa”, paragonabile alle cinque grandi crisi del passato che, in tempi geologicamente brevi, hanno spazzato via la maggior parte delle specie viventi — inclusa l’ultima, quella che 66 milioni di anni fa ha cancellato i dinosauri dalla Terra. Secondo la Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura su 169mila specie analizzate nel 2025, risultano minacciati di estinzione oltre il 40% degli anfibi, il 27% dei mammiferi, il 12% degli uccelli e più di un terzo delle piante. Nel 2019 l’ONU ha incaricato oltre 500 scienziati di fotografare lo stato di salute del mondo naturale. È stata la prima grande indagine globale sulla biodiversità e i risultati sono stati scioccanti. Il report stimava che su 8 milioni di specie esistenti, un milione era già a rischio estinzione.

Riserva naturale del Lago di Cornino e i suoi grifoni.

Nella Riserva naturale del Lago di Cornino, una specie estinta in Italia dagli anni ’60 è tornata a insediarsi stabilmente. Sono i grifoni: maestosi avvoltoi con un’apertura alare che può superare i due metri e mezzo e dotati di una vista eccezionale: possono vedere piccole carcasse di 7 cm anche da un chilometro di altezza.

Con Luca Sicuro, Presidente e responsabile della Riserva e Fulvio Genero, direttore scientifico, abbiamo seguito per un giorno intero le attività della riserva – spiega l’inviata PresaDiretta Irene Sicurella – . Abbiamo recuperato le carcasse di una cerva e due caprioli investiti nelle strade del Friuli e le abbiamo trasferite qualche centinaio di metri più in quota, in un’area ben visibile dall’alto, dove i grifoni potesse scorgerle mentre erano ancora appollaiati sugli alberi o sugli spuntoni di roccia sulle montagne”.

Si chiama carnaio, un punto cibo per attirare gli animali e favorire la formazione di nuove colonie. Accanto c’è anche una gabbia di cattura, che gli operatori della Riserva manovrano da remoto per trattenere temporaneamente i grifoni da inanellare o per svolgere i controlli veterinari.

“Ci hanno subito notato, ma soprattutto hanno visto le carcasse. Ed erano veramente lontani, a centinaia di metri di altezza – continua Sicurella – . Abbiamo avvistato il primo, che ha iniziato a volteggiare, dando il segnale anche agli altri che stava succedendo qualcosa di interessante. Per non insospettirli troppo siamo tornati velocemente a valle, dove abbiamo osservato i loro spostamenti con la webcam della riserva, che punta 24 ore su 24 sul carnaio. E dopo poco li abbiamo visti atterrare e iniziare a mangiare.”

Il ritorno dei grifoni.

I grifoni del lago di Cornino sono tornati a nidificare in quest’area grazie a un progetto di ripopolamento partito a inizio degli anni ‘80. E dopo la reintroduzione dei primi 80 grifoni, sono arrivati di loro iniziativa anche nuovi esemplari. Il carnaio del lago di Cornino nasce infatti con un obiettivo preciso: creare un ponte tra le diverse popolazioni europee di grifoni, evitando che restino isolate tra di loro, soprattutto dal punto di vista genetico.Perché una scarsa variabilità genetica, può portare ad un indebolimento all’interno delle popolazioni, comportando una scarsa reazione a modificazioni ambientali o altri tipi di minacce.

E il progetto di conservazione del lago di Cornino sembra proprio che stia ottenendo i risultati sperati.

: ”Il conteggio massimo che siamo riusciti a fare era di 360 un giorno sul punto di alimentazione tutti assieme”. Per secoli sono stati associati alla morte, eppure i grifoni svolgono un ruolo fondamentale per i nostri ecosistemi: sono i veri spazzini della natura – siega Fulvio Genero, Direttore scientifico Riserva Naturale Regionale Lago di Cornino – . Si nutrono di carcasse che contengono dei microrganismi potenzialmente patogeni o anche larve di insetti, che possono essere trasmessi agli altri animali e che invece vengono distrutti perché i loro succhi gastrici sono talmente acidi, che questi microrganismi vengono proprio eliminati dall’ambiente. E in più ci risparmiamo anche gli inceneritori, che consumano energia e rilasciano sostanze tossiche”.