Lavoro nero e mancata sicurezza, maxi multa e sospensione per tre aziende in Friuli

Controlli dei Carabinieri contro il lavoro nero in Friuli

Tre attività sospese e maxi sanzioni per un totale di 150 mila euro: è il risultato dei controlli svolti dal Nucleo Ispettorato Carabinieri del Lavoro di Udine, con la collaborazione dei militari delle Compagnie CC di Udine e Palmanova, nell’ambito delle attività finalizzate a prevenire e reprimere il fenomeno del lavoro in nero e a verificare il rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.

L’attività ispettiva, svolta sull’intero territorio, ha interessato in particolare i settori dei pubblici esercizi e dell’agricoltura. Sono infatti stati controllati due bar, una tappezzeria e due aziende agricole. Sono stati 57 i lavoratori controllati e sono state sospese le attività di due locali per lavoro nero e di una tappezzeria per gravi violazioni sulla sicurezza. Complessivamente sono state irrogate sanzioni per oltre 150.000 euro.

Nello specifico, in un’azienda agricola di Sedegliano è stata riscontrata la presenza di un lavoratore in nero ed è stata elevata una sanzione di 3.600 euro; in un’altra azienda agricola, questa volta di San Daniele del Friuli, sono invece state rilevate violazioni sulla sicurezza per la mancata formazione dei lavoratori che non erano nemmeno stati sottoposti alle visite mediche; inoltre è stata rilevata la violazione relativa al pagamento di retribuzioni effettuate in contanti (sanzione complessiva di 63.400 euro).

E’ scattata la sospensione per un’attività di bar-ristorazione di Dignano, all’interno del quale sono state riscontrate violazioni in materia di lavoro nero (1 lavoratore), omessa formazione sulla sicurezza dei lavoratori e la mancanza della cassetta di primo soccorso (sanzione totale di 17.400 euro). Stessa sorte è toccata ad un bar di Tavagnacco all’interno del quale sono state riscontrate violazioni in materia di lavoro nero (3 lavoratori su 3 impiegati) e in materia di redazione del DVR, nonché la violazione relativa al pagamento di retribuzioni effettuate in contanti (multa di 37.200 euro). Infine, chiusa temporaneamente anche una tappezzeria di San Giovanni al Natisone, dove sono state riscontrate violazioni in materia di redazione del DVR, omessa formazione sulla sicurezza ai lavoratori e la mancanza di cassetta di primo soccorso (multa di 28 mila euro).