Il ritorno al lavoro di medici e sanitari no vax in Friuli

Sono meno di 500 i sanitari no vax in Friuli

Il provvedimento del Governo, che ha reintegrato i sanitari no vax, in Friuli ha riguardato meno di 500 persone.

Sono circa 200 i medici e 280 gli infermieri che in regione non si erano vaccinati, ma, come specificano i rispettivi ordini, si tratta nella maggior parte dei casi di professionisti ormai in quiescenza: i numeri reali sono quindi inferiori.

In provincia di Udine, tutti i medici coinvolti sono stati reintegrati nell’Ordine: “Abbiamo già provveduto alla cancellazione della sospensione di 77 medici di nostra competenza – spiega il presidente dell’Ordine provinciale, Gian Luigi Tiberio -. Come federazione nazionale avevamo chiesto a suo tempo una valutazione e attendevamo un pronunciamento dal ministero, che è arrivato in maniera repentina. Si poteva tranquillamente attendere due mesi, ma era giusto rivalutare la situazione alla luce dell’andamento della pandemia. L’obbligo vaccinale, comunque, per i medici è, al di là dell’obbligo di legge, deontologico proprio perché salvano vite umane. Nei primi tempi avevamo dai 60 agli 80 morti al mese di media, da quando ci sono i vaccini siamo passati praticamente a zero e questo significa che la vaccinazione ci ha permesso di fare il nostro lavoro senza correre più grossi rischi”.

Per quanto riguarda gli infermieri, quelli non vaccinati erano circa 60 su Pordenone, un centinaio su Udine, 80 su Trieste e una quarantina su Gorizia. Il presidente regionale dell’Ordine, Luciano Clarizia, è però più duro: “Molti dei non vaccinati sono in pensione – spiega -, e quindi il loro reintegro non ha portato al recupero di personale sanitario. Per me, comunque, si tratta di un problema deontologico: non ho nulla contro singoli colleghi o le loro capacità professionali – commenta -, ma un infermiere deve seguire la scienza e la medicina. Io contesto che alcuni non abbiano voluto queste regole: non capisco l’opposizione di alcuni colleghi, con le conoscenze che hanno. Se un sanitario non dà l’esempio, come possiamo pensare che il cittadino si fidi della scienza? La mia critica è sull’esempio sbagliato che è stato dato ai cittadini: il reintegro significa dare il messaggio che non serve vaccinarsi, quindi rischiamo di avere numeri bassi con il covid che non è sparito”.