Prima un sms poi la finta chiamata dalla Questura: lui non ci casca e denuncia la truffa

Tentativo di truffa via sms e con una finta chiamata dalla Questura.

Un residente di Latisana, classe 1965, ha dimostrato lucidità e prontezza nel pomeriggio di venerdì 14 novembre, riuscendo a sventare una complessa e pericolosa truffa telematica: la dinamica del raggiro è la classica sequenza “SMS fasullo più finta chiamata autorevole”. La trappola è scattata sul telefono cellulare della vittima con un messaggio di testo apparentemente inviato da Nexi, che lo informava di una possibile frode informatica ai suoi danni.

La chiamata dalla “Questura” e la richiesta choc

Poco dopo la ricezione dell’SMS, l’uomo è stato contattato telefonicamente da un individuo che si è spacciato per un agente della Polizia di Stato. Per rendere il raggiro credibile, il numero dal quale veniva effettuata la chiamata risultava essere riconducibile alla Questura di Udine, probabilmente grazie all’uso di tecniche di spoofing (clonazione del numero).

Il finto poliziotto ha cercato di creare panico e urgenza, intimando al residente di effettuare immediatamente un bonifico istantaneo da capogiro: 9.000 euro su un conto corrente specifico fornito telefonicamente.

Fortunatamente, l’uomo non si è fatto prendere dal panico né si è lasciato convincere dalla presunta urgenza. Ha chiuso la telefonata e si è recato immediatamente presso la stazione dei Carabinieri di Latisana per denunciare il tentativo di frode.