Geotubi e barriere contro le mareggiate sulla spiaggia di Lignano

Lignano in campo contro le mareggiate.

L’inizio dei lavori nell’arenile di Lignano Sabbiadoro per cercare di limitare i danni causati dalle mareggiate è ripreso a pieno ritmo lunedì 7 novembre, dopo qualche giorno di stop forzato proprio causato dal primo fenomeno acquatico della stagione invernale.

Il piano d’attacco quest’anno vede la messa in campo di due strutture differenti, che consentiranno, negli anni a venire, di valutare quale risulterà essere il metodo più efficace: verranno posizionati sia i ‘classici’ Big Bag, ovvero sacchi a forma di parallelepipedo della grandezza di 1,60X90, sia una sorta di ‘geotubo’, ovvero un tubo avvolto in geotessuto riempito di sabbia e sviluppato, a differenza dei big Bag, in maniera orizzontale, in modo tale che il rischio di sprofondare venga ulteriormente ridotto, così come afferma ingegner Andrea Brusadin, della direzione centrale difesa ambiente, energia e sviluppo sostenibile.

“I lavori nell’arenile sono già iniziati la settimana scorsa, ma si sono dovuti fermare a causa della prima mareggiata della stagione – spiega – quest’anno, grazie all’utilizzo di due tecniche differenti, una collaudata l’altra sperimentale, sapremo quale sarà il piano che si rivelerà essere più efficace per il futuro“, spiega l’ingegnere. La suddivisione del materiale avverrà con il seguente criterio: a Sabbiadoro 410 metri di Big Bag e 680 metri di geotubi, a Pineta 350 metri di Big Bag e 400 metri di geotubi, mentre a Riviera verranno posizionati unicamente i geotubi per 575 metri.

“Il quadro economico stanziato dalla regione FVG, dall’assessore all’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, per questo tipo di intervento, è di 260 mila euro e la previsione del termine dei lavori è stimata entro e non oltre la fine del mese per quanto riguarda invece la rimozione sia dei big Bag sia dei geotubi, verrà effettuata l’anno prossimo prima della riapertura della stagione estiva e del conseguente riposizionamento di ombrelloni e materiale balneare “, conclude l’ingegner Brusadin.