Dalla spiaggia…ai piedi: nascono le Friulane fatte con i teli degli ombrelloni

Le Friulane realizzate con i teli di ombrelloni e lettini della spiaggia di Lignano.

Dalla spiaggia alla passerella, con un occhio all’ambiente e uno alla tradizione: è questo lo spirito delle “Friulane Circolari”, la nuova collezione di calzature sostenibili firmata RE49, realizzata con i teli dismessi degli ombrelloni e dei lettini da spiaggia della Società Lignano Pineta.

Economia circolare e stile artigianale

In un momento storico segnato da crisi climatiche, scarsità di risorse e urgenza ecologica, l’economia circolare si conferma come una risposta concreta e visionaria. In questo solco si inserisce il progetto nato dalla collaborazione tra la storica società balneare e l’azienda friulana RE49, già simbolo nazionale della moda etica.

“La nostra collaborazione con RE49 affonda le radici in un passato recente, ma già significativo – racconta Giorgio Ardito, presidente della Società Lignano Pineta –. Tutto è cominciato quando abbiamo donato i primi teli dismessi degli ombrelloni. Oggi quel gesto si è trasformato in una collezione concreta e piena di significato”.

Dalla spiaggia alla scarpa

I materiali impiegati provengono dagli stessi materassini utilizzati nei lettini della Spiaggia di Pineta. Recuperati e trasformati, hanno dato vita a una linea di scarpe fresche, traspiranti e colorate, presentata ufficialmente al PalaPineta come parte della Linea Mare 2025.

Ogni paio racconta una doppia storia – spiega Nicola Masolini, socio fondatore di RE49 –: quella del recupero e quella di una tradizione artigianale friulana. Quello che era un rifiuto diventa ora una risorsa preziosa. Moda e sostenibilità possono coesistere, celebrando al contempo il territorio”.

Le friulane: radici antiche, futuro sostenibile

Le friulane – dette anche furlanescarpets o babusse – affondano le radici nelle tradizioni del Friuli Venezia Giulia. Né mocassini né semplici pantofole, queste calzature dalla forma tondeggiante erano le “scarpe della domenica” per le donne friulane dell’Ottocento: umili, ma realizzate con cura artigianale e materiali di recupero, come copertoni di bicicletta, sacchi di juta e scampoli di tessuto.

Nate in Carnia, conquistarono anche Venezia, dove i gondolieri apprezzarono la suola in gomma antiscivolo che non rovinava il legno delle barche. Oggi la loro anima sostenibile e il fascino artigianale le rendono protagoniste del guardaroba contemporaneo, genderless e versatili, combinano comfort assoluto e raffinatezza, simbolo di una moda che riscopre la tradizione e guarda al futuro.