Capitan Jack Sparrow arriva in Fvg: è di Monfalcone il sosia di Johnny Depp

L’incredibile somiglianza con Johnny Depp.

Il patinato mondo dello spettacolo hollywoodiano, spesso costellato da ogni tipo e da ogni forma di eccessi, si discosta nettamente dallo stile di vita di Louis Guglielmero, un normalissimo impiegato tecnico monfalconese di 38 anni, ritrovatosi catapultato, quasi involontariamente, in un vortice di eventi, serate, foto immortalate e rubate da parte di donne di diverse generazioni.

Ad attirare l’attenzione è l’incredibile somiglianza con Johnny Depp, attore e sex symbol americano di fama mondiale, spesso alla ribalta non solo per i ruoli interpretati nel grande schermo, da “Edward mani di forbice”, all’ iconico Jack Sparrow ne “Il pirata dei caraibi”, ma anche per vicende legate alla vita privata, piuttosto movimentata. Era il 2008, quando Louis, nato da padre italiano di origini spagnole e madre rumena di origini greche, un mix rivelatosi decisamente vincente, in occasione del carnevale del paese, viene costretto dall’allora fidanzata a travestirsi da pirata. “Non avevo alcuna intenzione di travestirmi, ma la mia fidanzata di allora volle trasformarmi in un pirata. Con un vestito da 30 euro, una parrucca, ed un po’ di matita nera nella rima inferiore dell’occhio, il mio personaggio prese forma”, racconta Louis.

Probabilmente, la ragazza di allora ebbe uno spiccato sesto senso e la lungimiranza dell’intuito prettamente femminile non si sbagliò. Quel giorno, infatti, fu un vero e proprio assalto a chi riusciva per primo ad accaparrarsi una foto con quello che, per la prima volta, venne definito dai presenti, il sosia di Johnny Depp. Fu l’inizio di un percorso, parallelo a quello lavorativo dal quale Louis tiene a precisare, non ha alcuna intenzione di allontanarsi per nessun motivo, che lo portò, in maniera tutt’altro che graduale, ad essere al centro dell’attenzione di fotografi, agenzie di spettacolo, organizzatori di eventi.

“Ai tempi, quando iniziarono a contattarmi per presenziare agli eventi, non esistevano i social. Grazie all’agenzia che ha deciso di puntare sul mio personaggio, ho avuto modo addirittura di ritrovarmi ad un soffio dell’ingresso della celeberrima porta rossa del Grande Fratello. Vivo tutto questo in maniera molto tranquilla, semplice, razionale. In realtà, lo scopo della mia vita è quello di costruirmi una famiglia tradizionale e mantenere la mia attuale occupazione“, dice Louis. Nessun grillo per la testa, una sovraesposizione mediatica a tratti addirittura un pochino ingombrante, per chi, come il nostrano Pirata dei caraibi, ha dei valori e dei principi ben saldi, che non hanno nulla a che vedere con il mondo “parallelo” da lui occasionalnente frequentato.

Nel 2010 entra a far parte di un modo fatato, incantato, quasi impalpabile, quello dei cosiddetti “cosplayer“: persone che reinterpretano personaggi dei fumetti, dei cartoni animati, di serie televisive, immedesimandosi totalmente, sia nell’estetica che nella gestualità, nei loro beniamini. “Nel 2010, due anni dopo quel carnevale di paese che mi fece prendere consapevolezza del potenziale che avrei avuto nell’interpretare Jack Sparrow, ho partecipato alla mia prima fiera. Ho preso la cosa un pochino più seriamente, quindi ho fatto in modo di avere acconciatura, trucco ed abbigliamento il più possibile aderente al personaggio che mi accingevo ad impersonare”, continua Louis

“Quello fu un vero e proprio punto di partenza. Le foto di quell’evento divennero virali, tant’è che mi chiamò Claudio Micali, noto fotografo triestino, per propormi di partecipare ad un contest, dove vi erano più di 200 fotografi che, caricando le loro foto sui vari siti, fecero in modo che io diventassi conosciuto a moltissime persone”. Iniziano quindi ad arrivare valanghe di richieste che volevano la presenza del pirata dei caraibi “made in Fvg” per inaugurare locali, feste, cerimonie. “Ho sempre vissuto e vivo tutt’ora questo ‘fenomeno’ del sosia, in maniera molto giocosa. Non mi sono mai preso troppo sul serio, è e deve restare anzitutto una passione, non ci deve essere morbosità di arrivare chissà dove, anche perché sto semplicemente impersonando qualcun altro in un determinato contesto, ma la mia vita è molto differente. “

Ad accentuare una personalità particolarmente discreta, umile e generosa, felice di vedere i sorrisi nelle persone che per la prima volta hanno modo di incontrarlo, lo si evince anche dal fatto che dal 2019 Louis, quando gli impegni lavorativi lo permettono, si reca negli ospedali a fare visita alle persone costrette a letto da gravi malattie, in particolar modo ai bambini del reparto oncologico del CRO di Aviano. Regalare qualche minuto di gioia a persone che stanno attraversando periodi difficili, rende questa “missione” molto più nobile e significativa.