“L’acqua è contaminata”, ma è una truffa: spariti gioielli per 20mila euro

Ancora una vittima della truffa del finto tecnico.

La truffa del finto tecnico colpisce ancora, questa volta in via Francesco Baracca, a Pordenone. Vittima una donna ultraottantenne, raggirata da due uomini che si sono presentati come operatori del servizio idrico. Indossavano pettorine da lavoro e sostenevano di dover ispezionare le tubature per un sospetto caso di avvelenamento dell’acqua.

Con modi rassicuranti, i due hanno convinto l’anziana a “mettere al sicuro” i suoi oggetti più preziosi, spiegandole che i materiali metallici sarebbero potuti essere danneggiati durante l’intervento. La donna ha raccolto i suoi gioielli – in gran parte in oro, memoria di una vita – e li ha consegnati ai truffatori, fidandosi del loro racconto.

Dopo pochi minuti i falsi tecnici sono spariti, e solo allora l’anziana si è resa conto di essere stata ingannata. Ha subito contattato i carabinieri, che hanno avviato le indagini. Il valore dei beni rubati supera i 20 mila euro.

La truffa del falso tecnico è una tecnica criminale ormai nota, ma ancora molto diffusa. I truffatori si presentano come dipendenti di enti pubblici o aziende del gas, luce o acqua, spesso approfittando dell’età avanzata e della vulnerabilità delle vittime. Le forze dell’ordine rinnovano l’appello alla cittadinanza: non aprire mai la porta a sconosciuti, anche se indossano divise o mostrano tesserini. In caso di dubbi, contattare direttamente il numero di emergenza 112.