Dopo il via libera della Regione sulla cava di Remanzacco è scontro

L’autorizzazione della cava di Remanzacco.

La Giunta Fedriga approva una delibera che autorizza alla coltivazione e al riassetto ambientale della cava di ghiaia San Martino a Remanzacco, e si scatenano le critiche della consigliera regionale del Partito Democratico Mariagrazia Santoro.

“Nella pubblicazione Amo il Friuli Venezia Giulia, che l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, sta per distribuire alle scuole – commenta la dem – dovrebbe esserci anche la storia della cava di Remanzacco, per spiegare ai nostri giovani come non si dovrebbero fare le cose se si vuole difendere l’ambiente e la qualità della vita”.

“Mentre un Governo di larga maggioranza enfatizza l’importanza della transizione ecologica, qui – prosegue Santoro – si punta ancora sulla produzione di ghiaia. La decisione della Giunta Fedriga, di permettere l’estrazione di quasi un milione di metri cubi di ghiaia per otto anni dalla cava San Martino, è infatti un esempio di come le decisioni siano state prese senza coinvolgere né ascoltare la popolazione. Eppure lo stesso assessore Scoccimarro, nel 2018, garantiva che non c’era nessun via libera alla cava di ghiaia e che avrebbe ascoltato comitati e cittadini: parole al vento”.

Intanto il Piano regionale delle attività estrattive (Prae), a tre anni dall’insediamento della Giunta di Centrodestra, è ancora fermo ai contributi delle categorie. Grazie al lavoro dell’ex assessore Sara Vito – ricorda l’esponente di centrosinistra – noi eravamo pronti ad adottare il documento poco prima che finisse la legislatura. Ma dal ministero dell’Ambiente le osservazioni sono arrivate troppo tardi, quindi abbiamo passato la mano alla nuova Giunta. Un senso dell’opportunità, che è mancato, avrebbe consigliato di evitare di dare nuove concessioni prima che il nuovo Prae fosse in vigore”.