No a San Giorgio al mega parco fotovoltaico: “Grande quanto il lago di Barcis”

La contrarietà al parco fotovoltaico di San Giorgio di Nogaro.

Il progetto per il mega parco fotovoltaico che dovrebbe sorgere nella zona industriale dell’Aussa Corno a San Giorgio di Nogaro continua a far discutere. Dopo le perplessità sollevate dal consigliere regionale cinquestelle Cristian Sergo e dopo i dubbi avanzati dal segretario regionale del Pd Cristiano Shaurli, che si chiede “Quanto territorio verrà mangiato prima di svegliarsi”, ora sono i consiglieri comunali di Città Futura, Cristina Pittis e Davide Bonetto, a dirsi contrari.

“Andare a sottrarre una superficie agricola e vincolata grande quasi quanto il lago di Barcis – scrivono – per noi è inaccettabile e non sostenibile sotto il punto di vista ambientale, sociale ed economico”. Pittis e Bonetto, insieme al comitato Città Futura San Giorgio di Nogaro, si dicono “d’accordo con quanto dichiarato da Legambiente Fvg, Confagricoltura Fvg e Shaurli. Tuttavia, stiamo lavorando su una proposta alternativa da sottoporre nelle sedi opportune che prevede il mantenimento di buona parte di quelle aree a valenza agricola e a rinaturalizzazione, ampliando il cuscinetto verde di perimetro ovest della zona industriale. Tutta la porzione a est va assoggettata invece a rigenerazione sostenibile, riqualificando l’edificio ex agenzia 7 trasformandolo in parco servizi con la realizzazione, ad esempio, di un servizio ristoro, un piccolo asilo nido, un parcheggio di sfogo con fermata autobus di linea, un hotel e un fabbricato di ospitalità in favore delle aziende insediate per eventi e riunioni”.

Allo stesso tempo, i consiglieri chiedono di “ridurre la superficie fotovoltaica a massimo 10/15 ettari, realizzando un parco energetico solare innovativo e più efficiente prevedendo oltre alle pannellature un sistema di accumulo energetico che permetta di accumulare l’energia prodotta in eccesso di giorno distribuendola nelle ore notturne alle aziende insediate che lavorano a ciclo continuo o semi continuo. Il tutto condiviso con Regione, Cosef, Confindustria, aziende insediate, sindacati, associazioni di categoria e altri soggetti”.