L’Apu si deve arrendere a Napoli, ma non svanisce il sogno della serie A

La partita tra l’Old Wild West Udine e la Devi Napoli.

Svanisce il sogno dell’Old Wild West Udine di conquistare un’inaspettata vittoria nella coppa Italia di Legadue. Vince la Gevi Napoli 80 a 69 grazie ad un sontuoso ultimo quarto vinto 29 a 16. Udine conduce per 35 minuti raggiungendo anche il più 14 ad inizio ripresa (27 – 41). Lì però arriva la reazione di Napoli trascinata da un Josh Mayo formato serie A che segnerà 26 punti totali. L’Apu tiene comunque fino a cinque minuti dalla sirena quando il punteggio segna 58 a 63 a favore dei friulani. Purtroppo negli ultimi cinque minuti è un assolo di Napoli che piazza un 22 a 6 di parziale per chiudere il match. Per Udine da sottolineare la prestazione del capitano Michele Antonutti da 16 punti e 4 su 5 da tre punti.

Una sconfitta che fa sicuramente male per gli uomini di coach Matteo Boniciolli che a lungo hanno sognato di portare a casa la coppa, ma va detto che Napoli è probabilmente la squadra più forte ed attrezzata dell’intera legadue. Una squadra che sarà certamente una delle prime favorite per la promozione in serie A.

A fine partita coach Bonicciolli fatica ad accettare la sconfitta pur dimostrando la solita sportività: “Fatemi fare i complimenti a Napoli che stasera ha fatto quello che le squadre di alto livello fanno nei finali di partita alzando l’aggressività difensiva e giocando al limite del fallo. Sono molto contento perchè siamo a cinque minuti di intensità e durezza da essere una squadra che compete per la promozione in serie A”. Il coach poi prosegue con un filo di amarezza: “Abbiamo giocato questa competizione senza Amato e Mussini e questo mi fa rabbia. Ieri abbiamo fatto la miglior prestazione difensiva dell’anno e oggi abbiamo tenuto difensivamente per tre quarti. Nello sport però esistono quelli più bravi e Napoli è stata più brava e merita i complimenti”.

A fine partita il presidente dell’Apu Udine Alessandro Pedone presente a Cervia ha analizzato la finale appena conclusa: “Abbiamo lottato e tenuto le mani sul manubrio per 35 minuti poi purtroppo la profondità di Napoli ha fatto la differenza e mi fermo qui perchè sono un signore, ma alcuni decisioni arbitrali hanno inciso sul finale, ma va bene così e complimenti a Napoli. Onore ai ragazzi perchè abbiamo dimostrato di non essere arrivati in finale per caso”.

Certamente una sconfitta in una finale condotta a lungo può lasciare delle cicatrici, ma l’Apu Udine ora deve rituffarsi sul campionato con la consapevolezza di potersela giocare con le corazzate di Legadue. La squadra friulana ha dimostrato in questi tre giorni di avere le carte in tavola per sognare la serie A ed è giusto crederci.