Dopo un’attesa lunga 6 anni e 113 tappe, l’Italia torna ad alzare le braccia al cielo al Tour de France. Lo fa con Jonathan Milan, che nella tappa di oggi ha scritto una pagina di storia recente del ciclismo azzurro, imponendosi in uno sprint imperioso a Laval davanti a campioni del calibro di Wout van Aert e Kaden Groves.
Per il friulano della Lidl-Trek si tratta del primo successo in carriera alla Grande Boucle, ottenuto con forza, intelligenza e cuore. Una volata senza appello, dominata nonostante l’assenza del “treno” nelle fasi cruciali della preparazione allo sprint. Milan ha saputo cavarsela da solo, trovando spazio e tempismo perfetti per lanciarsi verso la linea d’arrivo, lasciandosi alle spalle il belga Van Aert e l’australiano Groves.
Ma la vittoria di Milan ha un sapore che va ben oltre il traguardo odierno: è la fine di un digiuno che durava dal 27 luglio 2019, quando Vincenzo Nibali trionfò a Val Thorens. Da allora, tante speranze, pochi risultati e un’attesa snervante per una nuova bandiera tricolore sul podio di una tappa del Tour. Oggi quel giorno è arrivato, e con esso una boccata d’ossigeno per tutto il movimento ciclistico italiano.
A rendere ancor più positiva la giornata, le buone prestazioni di altri due azzurri: Alberto Dainese ha chiuso ottavo, mentre Vincenzo Albanese si è piazzato nono, confermando una presenza italiana sempre più concreta nelle volate di gruppo.