Anziano scivola sulla frutta e si frattura la gamba fuori da un locale a Tarcento, nei guai la titolare

Anziano si fa male fuori da un locale a Tarcento.

I cachi sono noti per essere uno dei frutti più dolci in circolazione. Possono, però, essere anche molto amari quando cadono dagli alberi su viali e marciapiedi, formando una patina oleosa, scivolosa e assai insidiosa. Mettiamoci anche l’ora tarda, le 19.30 di una giornata di quasi inverno, e il buio pesto che non fa scorgere il pericolo. Finirci sopra, perdere l’equilibrio e rovinare per terra è un attimo. Lo sa bene un pensionato di Tarcento, che ha provato sulla sua pelle, anzi sulla sua gamba, la brutta esperienza, in quella che doveva essere una serata conviviale in compagnia.

Il malcapitato, che oggi ha 84 anni, il 4 dicembre 2018, stava entrando in un agriturismo della zona in compagnia di un amico per una cena. Ed è stato appunto mentre percorreva la rampa d’accesso al locale che l’anziano, complice anche la totale mancanza d’illuminazione dell’area, è “slittato” sulla “marmellata” di cachi piovuti sul vialetto dagli alberi circostanti, è caduto e, purtroppo, si è fatto male. In preda a dolori sempre più lancinanti al piede sinistro, oltre alle altre botte e ammaccature, il mattino seguente è stato costretto a recarsi al Pronto soccorso dell’ospedale di Tolmezzo dove, dopo gli accertamenti, gli hanno riscontrato la frattura composta del malleolo peroneale sinistro. Ha dovuto portare per un mese il gambaletto gessato e poi camminare ancora per diverso tempo con le stampelle, sottoporsi a visite specialistiche e a terapie per riabilitare l’arto, di cui comunque, anche in ragione dell’età, non recupererà più la piena funzionalità. Gli è residuata un’invalidità permanente di 5-6 punti.

L’ottantaquattrenne, quanto meno, era sereno sotto l’aspetto risarcitorio: la titolare del locale gli aveva assicurato che l’agriturismo era assicurato per la responsabilità civile verso terzi, che avrebbe subito comunicato l’accaduto alla sua assicurazione, che sarebbe stato richiamato e integralmente risarcito. Recenti sentenze della Cassazione persino su casi borderline – è stato riconosciuto il risarcimento anche a una ragazzina ustionata dalla pizza fumante caduta dal piatto dalla cameriera che la stava servendo, inavvertitamente spinta da uno dei “vivaci” compagni di convivio dell’infortunata – hanno ribadito che il gestore di un pubblico esercizio è responsabile dell’incolumità dei propri clienti e qui non ci piove che vi sia stata un’omessa custodia (e pulizia) del viale d’accesso all’esercizio: lo certifica anche l’autorità giudiziaria. Il fatto è che questa promessa non è stata mai mantenuta.

Di fronte al silenzio del ristorante, l’anziano, tramite l’Area Manager e responsabile della sede di Udine, Armando Zamparo, si è affidato a Studio3A-Valore Spa, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha immediatamente chiesto i danni all’agriturismo. Finalmente, dopo tanti solleciti, la titolare ha fornito le coperture assicurative, ma la compagnia con cui aveva stipulato la polizza, Zurich Insurance Company Ltd, nonostante gli sia stata fornita tutta la documentazione medica nonché la testimonianza dell’amico che ha visto tutta la scena, e nonostante le ripetute richieste e la piena disponibilità a transare in via bonaria il danno, non ha mai avanzato un’offerta risarcitoria.

Per cautelarsi di fronte alle mancate risposte della controparte, l’84enne, attraverso Studio3A, il 28 febbraio 2019 ha presentato denuncia querela nei confronti dell’agriturismo nella stazione dei carabinieri del suo paese. Querela che, non essendo intervenuta alcuna azione riparatoria da parte del locale e della sua compagnia di assicurazione, non è stata ritirata, continuando il suo corso. E così, con decreto del 19 maggio scorso, il vice Procuratore onorario di Udine, Marzia Gasparidis, ha disposto la citazione in giudizio di M. B., 29 anni, anche lei di Tarcento, che dovrà rispondere di lesioni personali colpose perché, si legge nell’atto, “per imprudenza, negligenza e imperizia, nella sua qualità di legale rappresentante dell’esercizio pubblico (…), cagionava a (omissis) lesioni personali. In particolare, non provvedeva alla manutenzione e alla pulizia della rampa di accesso al locale resa scivolosa dalla presenza di frutta caduta dagli alberi; inoltre la rampa risultava non dotata di alcun sistema di illuminazione”. La giovane imputata dovrà comparire davanti al giudice di Pace di Udine il prossimo 29 ottobre 2020 alle 9.30.