Cos’è la SEO e come funziona?

Searching Engine Optimizing SEO Browsing Concept

Per SEO si intende l’insieme di quelle tecniche di ottimizzazione, volte ad aumentare la visibilità di un sito internet, migliorando il posizionamento sui motori di ricerca. Ci si riferisce, però, solo ed esclusivamente ai risultati organici, vale a dire a quelli non a pagamento. Grazie alle tecniche SEO spiegate da Eskimoz, di fatto, un sito web risulta più appetibile ai motori di ricerca e, in particolar modo, a Google, il più conosciuto in assoluto.

SEO è un acronimo di Search Engine Optimization. Il significato è ottimizzazione per i motori di ricerca.

Come funziona la SEO?

Al giorno d’oggi, chi naviga su internet nella maggior parte dei casi, le informazioni le cerca tramite i motori di ricerca e, in larga prevalenza Google, al momento utilizzato dal 91% degli utenti. I suoi numeri sono davvero impressionanti: ogni secondo vengono digitate oltre 90.000 ricerche. Che si tratti di voler approfondire informazioni, di voler valutare le caratteristiche di un prodotto o i tratti distintivi di un servizio, di ottenere la risposta a un dubbio o di cercare una soluzione a un problema, il diretto interessato digiterà nell’apposito campo del motore di ricerca le cosiddette keyword, cioè le parole chiave che comporranno la query. Fatta eccezione per pochi siti autorevoli o preferiti, è difficile che l’utente ricordi a memoria l’indirizzo completo. Oltre a Google, anche Yahoo!, Bing, Baidu in Cina, Yandex in Russia recitano un ruolo importante tra i motori di ricerca. Poi, degno di nota è DuckDuckGo, in quanto particolarmente apprezzato da coloro che hanno a cuore la privacy in fatto di navigazione sul web.

Sta di fatto che dopo aver inserito le parole chiave e dato il classico invio, in meno di un secondo sarà possibile visualizzare milioni di risultati. A fronte di un’interrogazione di ricerca più specifica, per ovvi motivi, i risultati saranno di meno.

Cosa succede quindi in questo brevissimo lasso di tempo? Sostanzialmente, viene fuori un processo molto complesso, incentrato su istruzioni dettagliate. Si tratta dell’algoritmo. Le sue regole sono molto precise in termine di organizzazione dei risultati. Basti sapere che quelli maggiormente rilevanti vengono mostrati per primi. In definitiva, tocca alle regole stabilire quali elementi verranno visualizzati dagli utenti in cima alla lista. Quest’aspetto è molto importante, visto che come dice una nota frase, forse un po’ macabra, la seconda pagina di Google è il posto migliore per nascondere un cadavere. Nell’era del web, sintesi e velocità sono fattori decisivi. Chi naviga su internet non ha molto tempo a disposizione. Ragion per cui, le informazioni pertinenti le cercherà principalmente nella prima pagina di Google. Preferibilmente tra i primi tre risultati.

Una volta approdato su un determinato sito web, i primi sette secondi si rivelano decisivi: se il diretto interessato crederà di essere nel posto giusto e di aver trovato le informazioni che gli servono, allora resterà sul sito web, controllerà i contenuti, farà tutti gli approfondimenti del caso, magari visualizzerà altre pagine web o altre sezioni con le rispettive schede prodotto, qualora si trattasse di un portale di e-commerce. Magari potrebbe portare a termine anche una call-to-action, cioè acquistare un prodotto di suo gradimento, compilare un form richiedendo informazioni per un preventivo online o per una consulenza, portare a termine l’iscrizione alla newsletter o a uno dei profili social. Questo gradimento piace particolarmente a Google e si traduce con un miglioramento in termini di posizionamento sulle SERP dei risultati di ricerca.

Al contrario, se il sito web risulta particolarmente lento, se le informazioni non gli sembrano di suo gradimento, se si è convinto che è approdato in un posto sbagliato, l’uscita dal portale sarà la logica conseguenza. Aumenterà, di fatto, la frequenza di rimbalzo. Google e i motori di ricerca percepiscono in modo negativo questo aspetto e penalizzano il sito web di riferimento, facendolo retrocedere nelle pagine web. In questo modo, sarà più difficile da trovare, perché ne perderà in termini di visibilità.

Alla luce di quanto detto, bisogna sapere ottimizzare i contenuti e la struttura di un sito web.

Ma cosa vuol dire in concreto ottimizzare?

Dopo aver descritto la logica di funzionamento dei motori di ricerca, è bene approfondire nei dettagli il concetto di ottimizzazione SEO. Cosa significa? In pratica, l’intento di fondo di un SEO Specialist, protagonista di questa materia in costante evoluzione che al giorno d’oggi gioca un ruolo sempre più strategico, è quello di strutturare un sito internet e i suoi rispettivi contenuti in linea con le regole che ha stabilito l’algoritmo. Di conseguenza, quante più regole verranno rispettate, tanto maggiori sono le probabilità che il tuo sito internet compaia nelle prime posizioni di Google. Applicare le regole in oggetto è un lavoro molto meticoloso che va portato a termine giorno dopo giorno in maniera costante. Solo in questo modo, infatti, si otterranno i risultati tanto ambiti. I progressi, infatti, si vedono nel lungo periodo e durano di continuo. Nella SEO, infatti, si cerca di migliorare il posizionamento organico in modo naturale, senza ricorrere a tecniche artefatte.

Non lavorare in modo costante, vuol dire inevitabilmente perdere posizioni guadagnate tanto faticosamente nella fase iniziale. Il lavoro di ottimizzazione SEO non viene, perciò, svolto solamente una volta sul sito internet di riferimento. Al contrario, si tratta di un’attività costante che deve tenere sempre conto di come cambia l’algoritmo e dei suoi continui aggiornamenti. Si presuppone, quindi, che sia i SEO specialist sia gli sviluppatori dei motori di ricerca siano costantemente aggiornati in riferimento al miglioramento dei risultati, di cui beneficiano i tantissimi utenti del web.

Tutto questo, perché i siti web presenti in Rete sono addirittura due miliardi. Se si tiene conto del fatto che ve ne sono alcuni con migliaia di pagine web, allora i contenuti sono davvero tantissimi.

Essere in grado di trovare solo ed esclusivamente le pagine web migliori e pertinenti alle proprie intenzioni di ricerca, risulta sempre più cosa complessa. Ecco spiegato il motivo di fondo per cui l’algoritmo tende sempre ad aggiornarsi con una certa costanza. Per gli utenti, questi cambiamenti sono impercettibili. Talvolta, non vengono nemmeno notati. Poi, a fronte di cambiamenti maggiormente rilevanti, le SERP possono essere addirittura ribaltate.

Chi ha un sito web, soprattutto se si tratta del canale ufficiale del suo core business, deve prestare molta attenzione a queste novità, perché a lungo andare rischia di perdere posizioni, faticosamente guadagnate. Nell’ottica del posizionamento, un’eventuale perdita di visibilità nel mondo del web, può voler dire perdita di fatturato, riduzione dei profitti, quota di mercato che tende a diminuire, numero inferiore delle vendite online. Al giorno d’oggi, a prescindere dal settore in cui opera una qualsiasi attività, la competizione si è fatta sempre più agguerrita. Se un competitor riesce a posizionarsi nella prima pagina di Google, dove magari c’era la tua attività, rischi di andare incontro a una crisi. Occorre reagire, lavorando al meglio sul posizionamento SEO.

Tecniche SEO: quali sono quelle che vanno per la maggiore?

Le strategie di ottimizzazione SEO sono davvero una miriade e hanno strettamente a che fare con tutti gli aspetti di un sito web. Si parte da come quest’ultimo risulta strutturato a livello HTML ai contenuti che vengono postati, dalle foto ai video che sono stati inseriti alla gestione dei link.

Nel dettaglio, la On Page SEO svolge un ruolo determinate su questa materia sempre più strategica.

On Page SEO

Per On Page Seo, ci si riferisce a tutte quelle strategie di ottimizzazione che sono state messe in pratica all’interno del sito internet da posizionare in maniera ottimale nelle SERP. Queste ultime non sono altro che le pagine restituite dal motore di ricerca, una volta che il diretto interessato ha digitato la sua interrogazione. Fanno parte di questa macro categoria l’ottimizzazione SEO del codice HTML, il miglioramento dei contenuti, la formattazione dei paragrafi in H2, dei sotto paragrafi in h3, il ricorso al grassetto per le parole chiave e il loro sapiente dosaggio.

Le keyword vanno scelte con cura, tenendo conto del proprio core business e soprattutto di come vengono utilizzate dalla concorrenza. Puntare su parole chiave troppo generiche, spesso, non è una scelta foriera di ottimi risultati. L’elevato volume di ricerca e la forte competizione non rendono come sperato. Bisognerebbe puntare sulle keyword a coda lunga, soprattutto per le query maggiormente specifiche. C’è di fatto meno concorrenze e quindi maggiore probabilità di avere successo, perché il tasso di conversione è maggiore. Per chi fa e-commerce, questo vuol dire avere più probabilità di vendere online e di veder aumentare la propria quota di mercato, intercettando di query in query nuove nicchie di mercato.

Le parole chiave andranno adottate in maniera strategica, soprattutto nei Tag Title, nella Meta Description, nei Tag Heading e nell’Alt Text delle immagini

Tag Title

Per Tag Title, si intende il codice che specifica a Google e al motore di ricerca di turno qual è il titolo di quella specifica pagina web. Deve essere sintetico e comprendere le parole chiave selezionate. Solo in questo modo, l’ottimizzazione sarà di successo.

Meta Description

La Meta Description è la frase di introduzione che compare all’interno della SERP sotto tutti gli indirizzi web. Viene restituita dal motore di ricerca. Affinché attiri l’utente, invogliandolo a cliccare sulla pagina web, è bene che la Meta Description si dimostri accattivante e coerente con i contenuti

Tag Heading

Per Tag Heading si fa riferimento agli H1, H2, e H3 che chiariscono i contenuti della pagina web di riferimento. Il loro lavoro è indirizzato sia agli utenti per rendere più piacevole la lettura dei contenuti con il ricorso ai paragrafi e ai sotto paragrafi sia al motore di ricerca in ottica di appetibilità di quanto postato. Contenuti postati, scritti a regola d’arte, originali, creativi, di qualità e che diano valore aggiunto alla lettura, fanno sempre la differenza.

Conclusioni

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