In Fvg 20 varianti del virus in circolo da mesi, scoperta dell’università a Trieste

La scoperta sul Covid a Trieste.

In circolazione, addirittura dal dicembre 2020, ci sono una ventina di varianti di Sars-Covid2. A scoprirlo una ricerca del team dell’università di Trieste pubblicata sulla rivista scientifica American Chemical Society Nano che ha studiato gli effetti delle varianti del virsu sull’organismo umano basandosi su simulazioni al calcolatore e arrivando a prevedere oltre 20 varianti che circolavano già lo scorso dicembre 2020.

Uno studio di un gruppo di ricercatori dell’ateneo triestino, infatti, pubblicato sulla prestigiosa rivista Acs Nano, ha utilizzato il metodo computazionale per prevedere gli effetti delle varianti di Sars-Cov2 sull’organismo umano, arrivando a prevedere già lo scorso dicembre un ventina di varianti, di cui una componente, in particolare, è stata poi identificata nelle ben note varianti aggressive del virus quali quella inglese, Sudafricana e Brasiliana.

Le altre varianti del virus predette dallo studio, di cui per ora non si hanno ancora dati clinici a disposizione, sono state rilevate con un’alta frequenza nella popolazione mondiale, e riportate nei database messi a disposizione della comunità scientifica. Anche alcune delle varianti sulla proteina Ace2 sono state recentemente descritte in diverse popolazioni e la loro correlazione con la suscettibilità al virus di queste persone è in fase di studio.

Il risultato della ricerca è stato ottenuto dal team di ricerca Molecular biology and nanotechnology laboratory, guidato dal responsabile scientifico Sabrina Pricl e operativo al Dipartimento di ingegneria e architettura dell’Università degli studi di Trieste, che ha ottenuto immediato interesse tra gli scienziati che stanno combattendo contro Covid-19.

“Studiare gli effetti delle varianti sull’organismo umano – spiega Sabrina Pricl, professoressa di ingegneria chimica e responsabile scientifico del team MolBnl all’Università di Trieste – è di fondamentale importanza non solo per comprendere meglio la specificità di questa interazione, ma soprattutto per progettare nuove ed efficienti terapie. Il nostro sistema di analisi computazionale servirà a stabilire il possibile ruolo della diversità genetica virale e umana che sta emergendo dagli studi clinici sui pazienti Covid-19”.

Lo studio può avere importanti applicazioni nella previsione dell’efficacia di vaccini e terapie come anticorpi monoclonali e farmaci antivirali. L’utilizzo del sistema studiato dal team triestino consentirà di valutare questi e altri rimedi in maniera più veloce ed efficace.