L’aggressione al Cup dell’ospedale di Udine.
Nuovo episodio di violenza ai danni del personale sanitario: l’aggressione è avvenuta all’interno dell’ospedale di Udine. Stamattina, 10 luglio, al Centro unico di prenotazione (Cup), una donna ha tentato di aggredire fisicamente un’operatrice allo sportello dopo aver divelto la barriera in vetro che separa l’utenza dal personale.
Secondo quanto ricostruito, la donna avrebbe perso il controllo dopo essere stata invitata a ritirare un nuovo numero ai dispositivi automatici, poiché aveva sbagliato a prendere il biglietto. Nonostante la calma nella sala d’attesa e la presenza di poche persone in coda, l’utente si sarebbe comunque avvicinata allo sportello 7, pretendendo di essere ricevuta immediatamente.
Di fronte al rifiuto, ha reagito con violenza, danneggiando la struttura in vetro e cercando di afferrare per il collo l’operatrice, che è riuscita a schivare l’aggressione, anche con l’aiuto di un altro utente. Solo l’intervento tempestivo della Polizia ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente.
“Il fenomeno delle aggressioni ai sanitari è insensato, inaccettabile e purtroppo non accenna a scomparire, dunque contro queste violenze serve più impegno – ha detto il segretario del Pd provinciale Luca Braidotti -. Oltre al potenziamento di tutte misure preventive e di protezione per il nostro personale sanitario c’è evidentemente ancora un grande lavoro da fare sul piano culturale, serve una grande e pervasiva campagna di comunicazione contro ogni violenza. Siamo dalla parte dei nostri medici e infermieri che con grande spirito di sacrificio spendono la propria vita al servizio degli altri”.
“Come UIL FPL – ha detto Stefano Bressan -, esprimiamo la nostra più ferma condanna per quanto accaduto: non è più tollerabile che il personale sanitario e amministrativo debba lavorare in condizioni di insicurezza permanente. Questo episodio non è isolato. Anzi, conferma un trend drammaticamente in crescita, come dimostrano i dati raccolti dal nostro Centro di Ascolto Regionale”.