Parco e bosco urbano: approvato il progetto definitivo per l’ex Caserma Piave

Via libera al progetto definitivo per la riqualificazione dell’ex Caserma Piave di Udine.

La Giunta comunale ha approvato l’intervento di riqualificazione dell’area dismessa dell’ex caserma Piave, destinata a diventare un nuovo parco e bosco urbano per la città. Con questa scelta, l’amministrazione comunale conferma la volontà di restituire alla comunità aree abbandonate e degradate, trasformandole in spazi sicuri, capaci di generare nuova vita nei quartieri. È una visione che unisce due obiettivi: da un lato creare spazi inediti, mai vissuti prima, dall’altro rafforzare la sicurezza urbana attraverso il ripopolamento di aree dismesse e sottratte all’abbandono.

“Il recupero delle aree dismesse è una scelta politica precisa, a cui diamo molta importanza nella nostra azione amministrativa – afferma il sindaco Alberto Felice De Toni – . Rigenerare spazi come l’ex caserma Piave significa anche costruire la città di domani: più verde, più sicura, con al centro i quartieri. È un atto di responsabilità verso la comunità, che deve poter crescere in un ambiente sano e in spazi condivisi. E allo stesso tempo è un atto che guarda anche alla sicurezza urbana, perché affronta il nodo storico delle aree militari dismesse, trasformandole da luoghi di chiusura e abbandono a luoghi di apertura e vita collettiva. La rigenerazione urbana è la via giusta per restituire ai cittadini spazi sicuri nei propri quartieri”.

Il progetto: bonifica e rinaturalizzazione dell’area

Il progetto, dal quadro economico complessivo di oltre 3,5 milioni di euro provenienti da finanziamenti regionali, interviene su un’area a lungo segnata dal degrado e dalla presenza di materiali inquinanti. Le indagini ambientali hanno infatti rilevato riporti di scorie siderurgiche provenienti dalla vicina ex Safau, con contaminazioni da metalli (piombo, arsenico, rame, zinco), idrocarburi pesanti e residui di materiali contenenti amianto, oltre a vecchie cisterne interrate di carburante e accumuli di rifiuti di demolizione. La bonifica consisterà in una messa in sicurezza permanente, con coperture a tutela dei suoli e della falda, demolizione delle strutture residue, rimozione dell’amianto e confinamento delle aree contaminate, così da garantire l’assenza di rischi per cittadini e ambiente.

Il cuore dell’intervento sarà però la rinaturalizzazione: vaste aree a prato, un bosco urbano con essenze autoctone resistenti ai cambiamenti climatici, siepi e aree mellifere per favorire api e farfalle. L’opera prevede anche percorsi pedonali e ciclabili, aree di sosta e parcheggio, fontanelle di acqua potabile, predisposizione per illuminazione pubblica e spazi per la socialità. Si tratta di un progetto pensato, anche in stretto confronto con il presidio ospedaliero Gervasutta, per garantire la massima accessibilità e fruibilità dell’area. Infine, due campi polivalenti completeranno l’offerta, pensati per varie attività da praticare all’aperto come basket, baskin e tennis, oltre a un percorso studiato per persone con patologie cardiache, con l’obiettivo di rendere lo sport accessibile nel verde di quartiere a tutte le età e abilità.

Il gattile

Accanto al parco troverà spazio anche un gattile comunale di prossima costruzione, pensato per ospitare in condizioni adeguate i felini senza famiglia e favorirne l’adozione. La struttura, che avrà spazi al chiuso e all’aperto, compresi appositi locali per i veterinari e accoglienza per i cittadini intenzionati ad adottare un felino, occuperà un’area adiacente e collegata al bosco urbano, inserendosi in un contesto verde che garantirà qualità ambientale e facilità di accesso.

“Con questo progetto restituiamo ai cittadini un’area che per decenni è stata abbandonata e che oggi torna a vivere” – sottolinea l’assessore al verde pubblico Ivano Marchiol –. “La riqualificazione dell’ex caserma Piave non è solo un intervento ambientale, ma un vero e proprio atto di rigenerazione urbana. Dove prima c’erano muri fatiscenti, rifiuti e degrado, sorgerà un parco fruibile da famiglie, sportivi, bambini e anziani. È nei luoghi vissuti, popolati e curati che rinascono comunità e relazioni: il verde pubblico non è un semplice arredo urbano, ma un motore di socialità, benessere e sicurezza. Ed è così che si costruisce la città del futuro, a partire dai quartieri”.