Ecosistema Urbano, le opposizioni contro Marchiol: “Smentito dai numeri, l’ambiente non è un palcoscenico”

Udine scivola dal 34° al 50° posto nella classifica nazionale del rapporto Ecosistema Urbano 2025 di Legambiente e Ambiente Italia, perdendo oltre quindici posizioni in un anno. Dopo le parole dell’assessore alla Viabilità e al Verde pubblico Ivano Marchiol, che ha parlato di “segnali positivi” e di una “direzione giusta”, arrivano le critiche dalle opposizioni in Consiglio comunale.

Per Fratelli d’Italia e Lega, i dati raccontano un quadro molto diverso da quello descritto dall’assessore Marchiol. Le due forze di opposizione parlano di un arretramento complessivo della città e accusano la giunta di aver enfatizzato risultati parziali, ignorando invece i segnali di criticità.

Critico anche il Movimento 5 Stelle di Udine, che pur riconoscendo alcuni risultati positivi, evidenzia al tempo stesso la mancanza di una visione strategica e di una pianificazione coerente. Per il M5S, l’arretramento in classifica dimostra la difficoltà dell’amministrazione nel tradurre in azioni concrete gli impegni assunti sul fronte della sostenibilità e della mobilità urbana.

Vidoni (FdI): “Sul verde pubblico basta propaganda, i numeri smentiscono Marchiol”

“Su verde pubblico diciamo basta alla propaganda. I numeri dicono che Udine arretra” ha dichiarato Luca Onorio Vidoni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale. “L’assessore Marchiol è a parole molto bravo ma non bastano slogan o post sui social – ha proseguito – perché quando emergono i dati il quadro che riguarda Udine è tutt’altro che confortante, e il rapporto Ecosistema Urbano descrive una città che perde terreno su qualità dell’aria, gestione idrica, produzione di rifiuti e dotazione di aree verdi.”

Vidoni ha poi sottolineato come “il verde urbano non sia arredo decorativo ma un’infrastruttura che migliora aria e salute” e ha accusato l’amministrazione di “restare ferma tra annunci e interventi spot, senza una visione complessiva”. “Non è accettabile – ha aggiunto – assistere a tagli di alberi ripetuti, spesso presentati come inevitabili emergenze, senza un percorso serio che spieghi quali esemplari risultino effettivamente pericolanti, su quali perizie si fondi la scelta e in quali tempi e luoghi sia previsto il reimpianto con specie adeguate.”

Il capogruppo di FdI ha ricordato inoltre che “la precedente amministrazione aveva già dotato il Comune di un programma di ultima generazione per il censimento degli alberi, uno strumento pensato per conoscere lo stato reale del patrimonio arboreo, programmare la sostituzione di quelli pericolosi o ammalati e avviare nuove piantumazioni negli spazi rimasti privi lungo strade e viali.”

“Aumentare il verde – ha concluso Vidoni – ha senso solo se segue una logica urbana coerente e se quel verde viene curato con manutenzione puntuale. Oggi, purtroppo, vediamo un’azione discontinua, fatta di annunci e tagli, con poca trasparenza su perizie e reimpianti e con esempi di incuria in diverse aree verdi della città che smentiscono le narrazioni rassicuranti dei rappresentanti della giunta comunale.”

Laudicina (Lega): “L’ambiente non è un palcoscenico”

Sulla stessa linea anche la capogruppo della Lega, Francesca Laudicina. “I dati del rapporto Ecosistema Urbano 2025 di Legambiente non fanno piacere: Udine scende al 50° posto nazionale, perdendo oltre quindici posizioni in un solo anno” ha ricordato Laudicina. “Un segnale negativo che deve far riflettere tutti. Non c’è nulla da festeggiare. Quando una città peggiora, perdiamo tutti.”

“So bene – ha aggiunto – che migliorare l’ambiente è difficile: serve tempo, costanza, pianificazione e risorse. I risultati non si vedono in pochi mesi, e per questo serve buon senso e rispetto nel giudicare sia chi ha amministrato prima, sia chi oggi ha la responsabilità di farlo.”

La capogruppo della Lega ha poi invitato la giunta a “un bagno di umiltà”: “I dati appena usciti dovrebbero esserlo per chi, con troppa sicurezza e forse un po’ di boria, ha passato mesi a screditare chi lo ha preceduto. I numeri sono lì: più rifiuti, più auto, meno trasporto pubblico, più smog e perdite d’acqua altissime.”

Meno accuse, più lavoro e condivisione – ha concluso Laudicina –. Udine merita serietà, collaborazione e risultati concreti, non passerelle o propaganda, perché l’ambiente non è un palcoscenico.”

M5S Udine: “Serve una visione chiara e partecipata per il futuro della città”

Critico anche il Movimento 5 Stelle di Udine, che commenta l’arretramento dal 34° al 50° posto nella classifica nazionale come un “dato che deve far riflettere sull’efficacia delle politiche ambientali attuali”.

“Nonostante alcuni risultati positivi – come l’ottima performance nella raccolta differenziata (74%) e l’avvio di politiche energetiche innovative come le Comunità Energetiche Rinnovabili – emergono criticità significative nella gestione dell’acqua, nella qualità dell’aria e soprattutto nella mobilità urbana” ha dichiarato il rappresentante del gruppo territoriale Michele Comentale. “La dispersione idrica rimane elevata (oltre il 39%), le giornate di superamento dei limiti di ozono sono in crescita, e la mobilità sostenibile continua a essere carente: poche piste ciclabili, scarsa intermodalità, utilizzo ridotto del trasporto pubblico” ha aggiunto.

“Abbiamo sostenuto con convinzione il progetto civico di Spazio Udine, condividendo un programma che puntava sulla transizione ecologica, la mobilità sostenibile e la rigenerazione urbana – ha ricordato Comentale –. Purtroppo, non avendo rappresentanti in Consiglio comunale, non abbiamo potuto incidere sulle scelte successive, e oggi vediamo che molti di quegli impegni non trovano più corrispondenza nelle azioni concrete dell’amministrazione, soprattutto sul fronte della mobilità ciclabile e dei trasporti intermodali.”

Il M5S precisa inoltre di non voler limitarsi alla critica: “Noi non siamo contro, ma per: per una Udine che guardi al futuro con coraggio, per una città che sappia valorizzare le proprie competenze per costruire un modello di sviluppo fondato sull’ecologia integrale e sulla partecipazione dei cittadini.”

“Udine ha tutte le potenzialità per tornare a essere un laboratorio di innovazione e sostenibilità – ha concluso Comentale – ma serve una pianificazione coerente, partecipata e trasparente. L’ambiente non è un tema di bandiera: è il terreno su cui si misura la qualità della vita di tutti.”