Serate da paura in Friuli, arriva il festival del cinema horror

A Udine arriva il Be Afraid Horror Fest.

Be Afraid Horror Fest (24-26 Novembre 2023, Cine Città Fiera) ha svelato il programma completo della quinta edizione. Dall’inferno Dantesco rivisitato in chiave rave Berlinese agli amori psicotici slasher, dal black metal Cileno all’uomo cicala; i fan del genere si sentiranno sicuramente a casa.

Un nuovo inizio quello del Be Afraid Horror Fest, quinto anno sì, ma per la prima volta in provincia di Udine. Decisione sofferta quella di lasciare Gorizia ma quasi obbligata. Con un pubblico di affezionati composto per la maggior parte da Udinesi la direzione da prendere poteva essere una e una sola. Più di seicento le opere che sono state prese in considerazione dallo staff, il lavoro di un anno intero che si concretizza in un programma vario e denso di contenuti.

Il programma del Be Afraid Horror Fest.

Prima della partenza vera e propria, alle 18 di Venerdì 24 Novembre, un assaggio di quello che sarà lo spirito del Be Afraid con una selezione tutta Canadese di sei cortometraggi. Animazione, post-apocalisse, splatter e mostri. Ottanta minuti di puro intrattenimento horror.

Ad aprire il festival invece, un film carico di passione per il genere, How to Kill Monsters (di Stewart Sparke), sequel di Book of Monsters (2018) che vede protagonista una vecchia conoscenza del festival Lyndsey Crane (Eating Miss Campbell), alle prese con la difesa di una stazione di Polizia presa d’assalto da orrende creature provenienti da un’altra dimensione. Distretto 13 incontra gli Antichi di Lovecraft. La serata prosegue con un found footage Black Metal tutto al femminile, dal Cile, Invoking Yell (di Patricio Valladares), dove un gruppo di ragazze si addentra nel bosco con lo scopo di registrare e documentare il demo della loro band. Tanto sano metallo, riti pagani e leggende locali.

Sabato 25 Novembre giornata intensa, quattro i titoli in programma, due dei quali Giapponesi. My Mother’s Eyes (di Takeshi Kushida) e the Sound of Summer (di Guy). Da una parte la tecnologia, la musica classica e il rapporto testo tra madre e figlia, dall’altra un’estate calda, l’uomo cicala e il corpo che si trasforma. Spagna e Stati Uniti completano la serata rispettivamente con Os Reviento (di Kike Narcea) e Faceless After Dark (di Raymond Wood). Nel primo troveremo un potentissimo Mario Mayo (una sorta di Jason Statham ispanico ma più grosso), che spacca teste a destra e manca per proteggere la casa del padre appena deceduto, nel secondo ci addentriamo nella follia crescente di Jenna Kanell (Terrifier) perseguitata da innumerevoli stalker e dal suo ruolo cult in un film slasher con protagonista un clown assassino.

Sempre quattro i titoli in programma l’ultimo giorno. Il gotico austriaco, Mother Superior (di Marie Alice Wolfszahn) che vede una giovane infermiera alle prese con antiche e oscure magie nel maniero Rosenkreuz. È Scozzese invece il film più chiassoso, sopra le righe ed esagerato del festival: Dick Dynamite 1944 diretto dall’ex chitarrista degli Exploited Robbie “Steed” Davidson. Bastardi Senza Gloria in salsa Troma dei bei vecchi tempi. Un cast assurdo che comprende Irvine Welsh (Trainspotting), Noah Hathaway (il mitico Atreyu de La Storia Infinita) e decine di musicisti provenienti dalle band più disparate, Biohazard, Queens of the Stone Age, Suicidal Tendencies, Gorilla Biscuits… Si lascia l’Europa Continentale per tornare in Asia, ancora una volta in Giappone, con un nome che gli affezionati del festival sicuramente ricorderanno, Kenichi Ugana (Extraneous Matters, Visitors). Lo ritroviamo con una storia d’amore slasher, Love Will Tear Us Apart, che se nella canzone dei Joy Division il titolo era inteso in senso figurato, qui è decisamente letterale. Nel cast anche il mitico Akaji Maro nel ruolo di un improbabile e goffo sensei della difesa personale. Per chiudere in bellezza il festival e la giornata, si torna in Austria con 2551.02 the Orgy of the Damned (di Norbert Pfaffenbichler). Un Häxan sotto peyote dall’anima punk, quasi anarchica. Omaggio al cinema muto, musica elettronica esagerata, un rave di anime dannate.

Spazio anche ai cortometraggi.

Ad ogni proiezione è associato anche un cortometraggio di durata variabile ma mai superiore ai venti minuti. Qui si viaggia tra Norvegia e Finlandia, tra Olanda e Spagna fino ad arrivare in Italia. Due i nostri compaesani in concorso, Domenico Montixi con L’Isola dei Resuscitati Morti, lettera d’amore ai fasti del cinema di genere tricolore di un tempo che fu e Daniele Ciprì (Cinico TV, Totò che visse due volte) con La Fornace, post-apocalittico che prende a piene mani dal folklore Siciliano.

I premi.

Affollatissimo anche il concorso sceneggiature, quest’anno più che mai, trenta i finalisti distribuiti in due categorie. Come da rinnovata tradizione, il trofeo simbolo del festival, verrà assegnato al miglior film e al miglior corto dal giudizio insindacabile del pubblico. Non mancheranno decine di ospiti ed eventi collaterali. La lista completa, in continuo aggiornamento, disponibile direttamente sul sito ufficiale del Be Afraid Horror Fest.