La maxi rissa a Udine riaccende il problema della sicurezza

La maxi rissa a Udine e il problema sicurezza.

Più di una decina di persone, nel cuore di Udine, con lancio di oggetti, coltelli, violenza e feriti a rischio di vita: la mega rissa di ieri sera nel capoluogo friulano riporta prepotentemente alla ribalta il tema della sicurezza, non solo in città, ma in Friuli.

E infatti non si sono fatte attendere le reazioni, in particolare del centrodestra, che ha sempre considerato prioritario questo tema. “Ciò che è accaduto ieri sera è l’ennesima dimostrazione che la questione dell’ordine pubblico in città sta sfuggendo di mano – ha tuonato il consigliere comunale di Liberi Elettori-Io Amo Udine, Stefano Salmè -. Il numero abnorme di richiedenti asilo e di minori stranieri non accompagnati che risiedono a Udine, rispetto alle sue dimensioni, e che vivono nell’illegalità, ha raggiunto livelli non più tollerabili”.

Spesso (ma non sempre) i protagonisti sono giovani immigrati: il centro che li accoglie in viale XXIII Marzo è balzato più volte alla cronaca per le risse che vi sono scoppiate all’interno, al punto che l’amministrazione De Toni ha spinto verso la sua chiusura.

“Il lassismo del governo nazionale – ha continuato Salmè -, che al posto di diminuire i flussi migratori, ha consentito invece il raddoppio dei flussi migratori in Italia rispetto al 2022, sta portando al collasso le strutture di accoglienza e la cosiddetta “stretta” varata dall’esecutivo si materializza nel più classico specchietto per le allodole”.

A livello cittadino, invece, il consigliere chiede che venga convocata una commissione sul tema sicurezza, con Prefetto e Questore per conoscere nel dettaglio la situazione dell’ordine pubblico in città.

Anche il consigliere regionale di Fi, Roberto Novelli è intervenuto su quanto accaduto: “Stiamo sprofondando in una palude di violenza e di anarchia, usando le manette amministrative solo per legare le mani degli agenti delle forze dell’ordine. Leggiamo notizie che sembrano uscite da Arancia Meccanica: forse è il caso di pensare a una cura Ludovico per questi migranti”.

“La situazione sta degenerando: confido che i nuovi regolamenti – ha concluso Novelli – consentano di prendere i provvedimenti necessari. Servono modelli rieducativi molto convincenti, soprattutto quando i soggetti sono del tutto indifferenti a ogni tentativo gentile di facilitare l’integrazione. Risulta chiaro ed evidente che resta la piena disponibilità ad accogliere persone che ne hanno diritto e perbene”.

I precedenti.

Quello di Udine, non è l’unico episodio: solo la settimana scorsa, al Luna Park di Palmanova, c’è stata un’altra rissa che ha coinvolto addirittura un’ottantina di giovani, provenienti da tutta la Bassa Friulana e anche dal capoluogo, molti di origini straniere e appartenenti a due bande diverse. Si sono dati appuntamento tramite social, si sono ritrovati verso le quattro del pomeriggio alle giostre e se le sono date, tra lo stupore e il terrore dei presenti.

E all’elenco si aggiunge anche quanto accaduto pochi giorni fa a Prata di Pordenone: a quanto pare, in quel caso si sarebbe trattato di una spedizione punitiva legata alle tensioni, interne alla comunità Sikh, per la gestione del tempio induista di Pasiano. Fatto sta che, pure in quell’occasione, c’è stata una mega rissa in strada con una cinquantina di persone e un ferito grave. Episodi che, ogni volta, lasciano sgomenta la comunità e certamente fanno sentire meno sicuri i residenti, di qualsiasi nazionalità siano.