Le parole di Ester Soramel, segretaria cittadina di Fratelli d’Italia.
La morte di due uomini in via Bariglaria continua a generare forti reazioni in città. Dura la presa di posizione di Ester Soramel, segretaria cittadina di Fratelli d’Italia, che punta il dito contro l’amministrazione comunale, accusata di non vedere – o di ignorare – il crescente disagio sociale. Mentre il centro storico si illumina per le feste, la città, denuncia Soramel, lascia nell’ombra i suoi abitanti più fragili.
“La notizia del rinvenimento di due cadaveri in un immobile abbandonato in Via Bariglaria è un pugno nello stomaco. Mentre in città si accendono le sfarzose luminarie di Natale per le quali non si è badato a spese, ci sono persone che vivono nel buio della marginalità”.
“Ha ragione Mons. Lamba ad esortare ad ‘aprire gli occhi di tutti alle necessità di questi fratelli e sorelle più bisognosi che, nell’invisibilità, abitano la nostra stessa città’ E sono tanti, troppi – prosegue – . Continuano, infatti, i bivacchi al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, non poco distante dall’Arcidiocesi. Giacigli di fortuna si registrano anche nell’ex Eurospar di Viale XXIII marzo. Probabilmente a Udine non c’è immobile abbandonato che non venga occupato da persone in estrema difficoltà. E se non bastano gli immobili, ci sono le auto, come accaduto ad una cittadina nella cui vettura parcheggiata al Magrini estranei bivaccano da due mesi nella più totale assenza di vigilanza”.
“Recentemente sono stati effettuati sgomberi in Via Barcis, Via Bertaldia, Via Manzoni solo dopo le plurime segnalazioni dei cittadini, che evidentemente hanno uno sguardo più vigile del Comune, la cui maggioranza non perde occasione per dare lezioni di umanità ritenendo che basti illuminare un quartiere per risolvere i problemi, ma poi si dimentica di aver inaugurato la Stazione di Posta di Piazza Unità d’Italia omettendo di illuminarla e vigilarla per due anni, causando così un aggravamento dell’insicurezza della zona”.
“Preso atto che De Toni e la sua maggioranza continuano a ripetere (a torto) che la sicurezza compete solo a Prefetto, Questore e Forze dell’Ordine e che bisogna impegnarsi nella prevenzione più che sulla repressione, non potranno certo ignorare i doveri di cui all’32 L.833/78, che impone al sindaco la responsabilità della condizione di salute pubblica del suo territorio, ivi compreso l’obbligo di intervenire per garantire condizioni igienico-sanitarie adeguate, anche per i senzatetto e gli ultimi della nostra società”.
“Sorge spontaneo chiedersi, quindi, se De Toni e il suo assessore Gasparin abbiano gli occhi aperti e dove stiano svolgendo il loro sguardo: probabilmente il primo verso Trieste o Roma, il secondo verso la Quiete. Nel mentre, gli ultimi sono ancora ai margini e, purtroppo, arrivati allo stremo, muoiono”, conclude Soramel.




