Medici e operatori sanitari si mobilitano: “Salviamo la sanità pubblica”

Flash mob degli operatori sanitari all’Ospedale di Udine.

Medici, dirigenti, operatori sanitari, veterinari, cittadini e associazioni: in centinaia oggi si sono dati appuntamento per il flash mob “Salviamo la sanità pubblica”, una manifestazione nazionale che in regione ha avuto come centro l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine.

Organizzata dall’intersindacale, nella protesta si sono intrecciate diverse tematiche: dal mancato rinnovo dei contratti, al nodo della privatizzazione della sanità che in Friuli ha visto un passo epocale con l’esternalizzazione di alcuni casi del Pronto soccorso, fino alla mancanza di risorse economiche ed umane che porta a turni massacranti e rende difficile garantire la qualità ai pazienti.

“La sanità pubblica deve ritrovare il posto che le spetta al centro dell’agenda politica regionale – ha commentato la consigliera regionale del Pd, Manuela Celotti -. Universalità, accessibilità, appropriatezza e prossimità sono principi cardine che non vanno assolutamente toccati ma che,
anzi, vanno ripresi con forza per guidare la svolta di un sistema sanitario che sappia rispondere ai bisogni di salute dei cittadini e delle cittadine, risolvendo le gravissime criticità che impattano sul sistema pubblico. La manifestazione – aggiunge l’esponente dem – dà la misura della gravità dei problemi. Chiediamo, pertanto, un segnale forte già dal prossimo assestamento, affinché le risorse finanziarie e di personale vadano a sostenere il pubblico, senza generare ulteriori sbilanciamenti e gap concorrenziali a favore del privato”

“Chi governa la nostra Regione deve interrogarsi sul perché tanti dipendenti degli ospedali stanno lasciando il pubblico e gli effetti di questo fenomeno – è l’intervento della consigliera regionale del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, Simona Liguori -. Bisogna garantire loro un maggior coinvolgimento nella programmazione. Le liste d’attesa così lunghe sono il problema principale, che deriva dalla scarsità di personale negli ospedali. E’ perciò necessario un repentino cambio di passo. Il diritto alla salute è una priorità di tutti i cittadini e va garantito con scelte precise”.