Estetica condivisa, critiche sul metodo e le reali esigenze della città.
Di fronte al progetto di riqualificazione della parte nord del centro storico di Udine, da via Mercatovecchio, via Gemona e piazza San Cristoforo, la città si divide. L’estetica proposta convince, ma il metodo e la visione d’insieme sollevano dubbi e critiche dalle opposizioni.
Vidoni: “Bisogna tener conto anche delle esigenze dei cittadini”.
A riconoscere il valore architettonico dell’intervento è lo stesso capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, Luca Onorio Vidoni: “Un plauso va all’architetto Dimitri Waltritsch per la coerenza e la continuità stilistica con via Mercatovecchio, rigenerata nel precedente mandato del centrodestra.” Tuttavia, Vidoni avverte: “La bellezza da sola non basta. Se l’intervento non tiene conto delle esigenze di cittadini, esercenti, lavoratori e studenti, resta una mera scenografia, costosa per i contribuenti udinesi.”
Al centro del dibattito, ancora una volta, la mobilità: la futura estensione della Ztl e la prevista soppressione di almeno quindici posti auto – numero che secondo le opposizioni sarà in realtà più alto – rischiano di penalizzare ulteriormente l’accessibilità al centro storico. “Un salotto urbano senza clienti e servizi,” lo definisce Vidoni, accusando l’assessore alla viabilità Ivano Marchiol di condurre “l’ennesima crociata ideologica”, senza offrire alternative concrete né coinvolgere adeguatamente gli attori locali.
Il progetto, finanziato per ora solo nel primo lotto con orizzonte 2027, si profila dunque come un cantiere aperto non solo fisicamente ma anche politicamente. Manca una visione strategica chiara, denunciano le opposizioni, e non c’è certezza sulle risorse per completarlo. “Sarebbe inaccettabile aprire un cantiere così invasivo senza copertura finanziaria totale,” insiste Vidoni, “perché i cittadini non meritano né lavori infiniti né un nuovo spot elettorale.”
Preoccupazioni emergono anche per la gestione della mobilità scolastica: la scuola Uccellis, vicina all’area d’intervento, rischia di subire disagi senza che la giunta abbia chiarito come sarà garantita l’accessibilità.”Sul fronte della scuola Uccellis, la giunta balbetta. Non è dato sapere che cosa accadrà quando via Gemona diventerà un viale simil-pedonale, dove si fermeranno le auto, gli autobus e come sarà garantita l’accessibilità”.
Infine, il paragone frequente del sindaco De Toni con il “modello Milano” viene bocciato dalle opposizioni: Udine, ricordano, ha dimensioni e necessità diverse. “Importare soluzioni da una metropoli senza adattarle rischia di snaturare l’identità cittadina e penalizzare il commercio di prossimità,” conclude Vidoni.
Michelini: “Serve un confronto con commercianti e residenti”.
Il capogruppo di Identità Civica, Loris Michelini, pone l’accento sulla mancanza di confronto: “Il progetto è calato dall’alto. Noi lo analizzeremo con attenzione insieme a tutti gli aderenti del nostro gruppo, ma riteniamo fondamentale aprire il dialogo con le categorie economiche e i residenti.”
Michelini si dice comunque “soddisfatto nel vedere che la nuova amministrazione ha adottato il criterio estetico già utilizzato nel precedente mandato in via Mercatovecchio e piazza Marconi” – con porfido centrale e doppia pietra Piasentina laterale – ma sottolinea le indecisioni interne alla maggioranza sulla sorte di via Gemona: “Vedo discordanza di idee, il che vuol dire che probabilmente non si farà nulla.”