Il sondaggio del Comune per l’apertura di nuovi negozi in quartiere.
Il Comune di Udine lancia un questionario rivolto a tutti i cittadini per capire quali tipologie di negozi mancano o servirebbero di più nei quartieri della città. Ogni abitante può indicare fino a tre categorie di attività commerciali che vorrebbe vedere aprire vicino a casa propria.
Questa iniziativa si inserisce nel percorso avviato con la seconda edizione del Summit Udinese per il Commercio e la Crescita Organizzata (SUCCO 2025), un momento di confronto tra istituzioni, associazioni di categoria, esperti e rappresentanti dei quartieri, con l’obiettivo di rilanciare il commercio locale e sostenere la vitalità economica delle diverse zone di Udine.
Il vicesindaco Alessandro Venanzi ha spiegato l’importanza di questo approccio: “Per noi è fondamentale che ogni quartiere di Udine sia parte attiva del processo di rigenerazione economica della nostra città. Per questo motivo, nello stanziamento da un milione e mezzo di euro per favorire nuove aperture, ben un milione è dedicato proprio ai quartieri. Sappiamo che senza una rete commerciale vitale, capillare e radicata, i territori si svuotano non solo economicamente, ma anche socialmente”, ha detto il vicesindaco.
“Altrettanto importante, nella nostra politica, è tener conto delle trasformazioni demografiche e delle dinamiche sociali in atto. Non possiamo più permetterci interventi generici. Partiamo dalle zone più fragili, dove le reti di prossimità sono più deboli, e indirizzare lì le risorse più importanti. È lì che il commercio può davvero fare la differenza, diventando presidio e strumento di coesione“
I risultati del questionario, insieme ai dati raccolti durante i tavoli di lavoro del Summit e al monitoraggio della situazione commerciale dei quartieri (dove si registrano tassi di sfitto variabili fino al 50% in alcune zone), guideranno la pubblicazione del bando che favorirà nuove aperture di attività commerciali. Il questionario è già disponibile online sul sito del Comune di Udine al link:
https://www.comune.udine.it/Novita/Notizie/Cosa-serve-nel-mio-quartiere
La situazione demografica e sociale
Nel corso del Summit, è stato presentato un ampio dossier sullo stato sociale dei quartieri, che ha offerto una fotografia dettagliata della situazione demografica, del tessuto associativo, della vitalità commerciale e del numero di locali sfitti.
È emersa una realtà composita: se da un lato il centro storico mantiene una forte attrattività – con oltre il 90% degli spazi commerciali attivi – dall’altro alcune aree più periferiche del centro storico, come via Grazzano, via della Rosta o tratti di viale Europa Unita, presentano tassi di sfitto superiori al 50%, segno di polarizzazione urbana.
Udine si distingue comunque in un contesto nazionale complesso. Il commercio al dettaglio in Italia ha subito negli ultimi due decenni trasformazioni radicali, dovute a fattori strutturali e culturali come l’espansione dei centri commerciali, e la crescita dell’e-commerce. Queste dinamiche hanno penalizzato il commercio tradizionale, soprattutto nei piccoli centri. Udine, tuttavia, ha mostrato una buona tenuta: secondo i dati dell’Istituto Tagliacarne, la città ha registrato tra il 2012 e il 2024 una contrazione del 20,3% delle attività commerciali, un risultato che la colloca al quinto posto per resilienza tra i comuni del Nord Italia. Anche le rilevazioni più recenti, riferite al biennio 2023-2024, mostrano una sostanziale stabilità del comparto, con una variazione negativa limitata allo 0,6%.
Per quanto riguarda la composizione sociale dei quartieri, il dato più interessante è quello anagrafico. Oltre un quarto della popolazione ha più di 65 anni, mentre i giovani sotto i 15 anni rappresentano solo circa un decimo del totale. La fascia centrale (40-64 anni) è la più numerosa con il 36.5% della cittadinanza. L’ultimo 25% della fetta anagrafica è quella rappresentata dalla fascia 15-40 anni.
La sessione plenaria, i tavoli di lavoro e il sondaggio
Soprattutto su questi dati si è sviluppata la giornata odierna. In un primo momento di seduta plenaria, sono intervenuti il professor Salvatore Amaduzzi dell’università di Udine e il professor Alberto Bramanti, dell’Università Bocconi, esperto di modelli di sviluppo, analisi territoriale, distretti e ambienti. Il primo ha spiegato il ruolo fondamentale della raccolta e analisi dei dati per la gestione e l’evoluzione delle politiche economiche, il secondo si è invece soffermato, portando esempi recenti come il quartiere Nolo di Milano, sugli strumenti e le strategie per sviluppare l’economia dei quartieri.