La Chiesa di Sant’Antonio a Udine.
Un nuovo capitolo si apre per la chiesa di Sant’Antonio, autentico scrigno d’arte e storia nel cuore di Udine, restituita alla città grazie a un importante intervento di restauro. L’inaugurazione ufficiale si è tenuta alla presenza del vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Cultura, Mario Anzil, e dell’arcivescovo Riccardo Lamba.
“Questo luogo permetterà a tanti di elevarsi a contatto con la cultura e l’arte – ha dichiarato Anzil –. Il sostegno al restauro non è solo conservazione, ma rigenerazione urbana: un amministratore pubblico ha il dovere di contribuire a creare una società dove sia più bello vivere e la cultura è uno straordinario strumento per raggiungerlo”.
Il progetto di riqualificazione, promosso dall’Arcidiocesi di Udine e dal Museo Diocesano, è stato finanziato grazie al contributo della Regione attraverso i fondi europei PR FESR 2021–2027 e la legge regionale 16/2023. L’intervento rientra nelle azioni volte a valorizzare musei e collezioni come attori dello sviluppo locale, trasformando spazi in disuso in nuovi centri culturali.
La riapertura avviene in una data altamente simbolica: il 29 aprile 1995, proprio nella chiesa di Sant’Antonio, veniva inaugurata la nuova sede del Museo Diocesano nel Palazzo Patriarcale. A trent’anni da quell’evento, il restauro restituisce alla collettività uno spazio di grande valore artistico e spirituale.
La chiesa di Sant’Antonio a Udine risale al 1300.
Un tempo cappella patriarcale, la chiesa risale al XIV secolo e fu consacrata nel 1354 dal patriarca Nicolò di Lussemburgo. La facciata attuale, invece, fu progettata da Giorgio Massari tra il 1731 e il 1734. All’interno si conservano affreschi trecenteschi, l’altare maggiore settecentesco con la statua di sant’Antonio abate scolpita da Giovanni Maria Morlaiter nel 1737, e le tombe di quattro patriarchi di Aquileia.
Il restauro ha permesso di rimuovere le strutture espositive che in passato limitavano la visione dell’aula, riportando alla luce le decorazioni originarie e la pavimentazione in terrazzo alla veneziana, in un rinnovato equilibrio tra arte e architettura. La chiesa sarà ora gestita dal vicino Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo, ampliando così l’offerta culturale nel centro storico udinese con un nuovo spazio dedicato all’arte e alla memoria storica del territorio.