Il restauro di Palazzo Schiavi a Udine.
Udine riabbraccia uno dei suoi simboli architettonici più eleganti: è stato completato il restauro di Palazzo Schiavi, oggi sede della Coldiretti Friuli Venezia Giulia e di quella provinciale udinese. Il progetto, curato dagli architetti Paolo Galante e Giulio Merluzzi, ha restituito dignità e bellezza a un edificio che negli anni aveva subito alterazioni e abbandono, riportandolo al suo splendore originario senza rinunciare alla funzionalità richiesta dai tempi moderni.
“È un progetto che ci rende orgogliosi – ha commentato il presidente regionale di Coldiretti Fvg, Martin Figelj –. Restituiamo alla città un palazzo rinnovato, ma fedele alla sua identità. Un progetto particolarmente significativo per una Federazione che proprio l’anno scorso ha ribadito i propri valori sociali ed economici nella cerimonia per i suoi 80 anni“.
Una sede rinnovata, un simbolo ritrovato
Figelj ha quindi ringraziato il direttore regionale Coldiretti Fvg, Cesare Magalini, per l’impegno nella gestione di una ristrutturazione tanto rilevante e riuscita. “Non capita tutti i giorni nella carriera di un direttore inaugurare una sede regionale e provinciale“, ha sottolineato Magalini nel trasmettere la lungimiranza della Coldiretti e l’emozione per il risultato centrato.
A prendere la parola, è stato poi il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, che ha definito “parte viva della città” la presenza di Coldiretti, citando tra l’altro il mercato coperto di Campagna Amica di viale Tricesimo, e i mercati “che ogni settimana animano il centro storico e i quartieri cittadini“. Il presidente della Cciaa Pn-Ud, Giovanni Da Pozzo, ha quindi rilevato l’importanza del turismo, “comparto che unisce tutti i settori, con l’agricoltura, rappresentata con grande capacità dalla Coldiretti, che svolge un ruolo principale”. Infine, Cristiano Melchior, presidente di Coldiretti Udine, ricordando i suoi predecessori, ha quindi “parlato di momento grande orgoglio e di grande lavoro fatto per il territorio”.
Restauro tra rispetto storico e innovazione
Costruito tra il 1911 e il 1912 su progetto degli architetti Berlam, Palazzo Schiavi si affaccia su via Savorgnana, via Gorghi e via Rauscedo. Nato come struttura a destinazione mista – tra studi professionali, negozi e residenza –, ha conosciuto nel tempo diversi usi, ospitando negli anni Cinquanta anche il Comando Militare “Divisione Mantova”.
L’intervento di recupero ha affrontato i danni del tempo in modo filologico, con il recupero delle facciate, delle modanature, del tetto e di elementi strutturali come la scala centrale e i materiali pregiati interni, dai pavimenti in seminato veneziano al parquet a spina di pesce.
Particolare attenzione è stata data all’accessibilità, con l’eliminazione delle barriere architettoniche e l’inserimento di impianti tecnologici moderni che rispettano l’equilibrio visivo dell’edificio. Il sottotetto, oggi sede di uffici, conserva la scala originale e un lucernario restaurato. Anche il giardino interno, con la sua fontana e gli alberi d’alto fusto, è stato riqualificato seguendo la planimetria originaria. Un restauro che si è trasformato in un’azione culturale, restituendo alla città un punto di riferimento urbano e un testimone vivo dell’architettura del primo Novecento
Coldiretti, presidio del territorio
“L’agricoltura è e resta un pilastro strategico per l’economia del Friuli Venezia Giulia – ha detto il governatore Massimiliano Fedriga all’inaugurazione della nuova sede di Coldiretti Fvg a Palazzo Schiavi -. In un tempo di profonde trasformazioni, il ruolo di Coldiretti è fondamentale per dare voce al settore primario e costruire politiche sostenibili. Fedriga ha poi sottolineato “una collaborazione solida e proficua con Coldiretti, che ci permette di affrontare insieme le sfide future”.
L’assessore regionale Stefano Zannier ha parlato di “un rapporto leale e sincero” con l’associazione, e ha sottolineato l’impegno rispetto all’operatività dell’Organismo pagatore regionale (Opr FVG) che gestisce i pagamenti diretti della Pac (Politica agricola comune) e i finanziamenti dello sviluppo rurale: “Stiamo garantendo – ha detto Zannier – una gestione più efficiente e veloce dei fondi; entro giugno tutti i pagamenti potranno essere effettuati dalle imprese agricole attraverso l’Opr che ha superato la fase di rodaggio”.
“Palazzo Schiavi è un’intuizione dei presidenti regionale e provinciale e del direttore regionale che oggi tocchiamo con mano in termini di bellezza e di efficienza – le parole del presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini –. Un ringraziamento speciale ai dipendenti Coldiretti, sempre attenti e disponibili al servizio dei nostri imprenditori, un modello che presentiamo al paese Italia, perché la cultura e la civiltà contadina basano le loro radici in un’identità che non può essere scalfita da nessun passaggio, nemmeno europeo, quando qualcuno parla di omologazione produttiva. Qui, invece, siamo per la distintività produttiva, vale a dire valorizzare quello che ogni territorio può offrire”.

