Rissa al luna park, vigilantes indagati: “Siamo noi le vittime”

I vigilantes indagati dopo la rissa al Luna Park di Udine.

Sarebbero stati indagati i vigilantes che, una decina di giorni fa, sono rimasti coinvolti in una mega rissa al Luna Park di Udine, scaturita proprio dal fatto che uno degli addetti alla sicurezza, avrebbe chiesto ad un ragazzo di non sedersi su una transenna.

A raccontarlo sono gli stessi addetti di controllo, dipendenti di un’agenzia che opera nel settore della sicurezza privata, con autorizzazione ministeriale. “Improvvisamente e senza giustificazione – raccontano in una nota – abbiamo subito e dovuto intervenire per difendere minori, mamme e famiglie da lanci di pietre e cinghiate da parte di giovani ragazzi anche stranieri che hanno deciso un ingiustificato attacco – raccontano in una nota -. Dal canto nostro, abbiamo sempre svolto il lavoro con serietà e diligenza, notiziando il 112 ogni qual volta vi erano situazioni strane ed anomale, a tutela del luogo e dei presenti”.

“Quanto facciamo è pericoloso, molto pericoloso – continuano -, perché cerchiamo per primi di garantire la sicurezza, se succede qualcosa, fino all’arrivo delle Forze di Polizia. Purtroppo, questa volta oltre ad aver subito la violenta e feroce aggressione, siamo stati indagati dalla Questura di Udine per il reato di rissa. Ciò significa che siamo considerati forse colpevoli di un qualcosa di anomalo che fin da subito dichiariamo di non aver fatto. Ci siamo immediatamente messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, per riferire e per spiegare. Abbiamo anche presentato una denunzia per i fatti occorsi quindi credevamo di essere parti offese”.

Gli addetti spiegano la loro situazione: “Abbiamo già chiesto audizione alla Procura della Repubblica, siamo titolari di un Decreto che potrebbe essere oggetto di revoca o sospensione quando attendevamo da un momento all’altro un plauso dalle Autorità per quello che avevamo fatto”.

I vigilantes si sono quindi rivolti ai legali, nominando loro avvocati Francesca e Santo Tutino nonché come consulente gius-lavorista, Simone Tutino. “Stiamo valutando, a livello regionale di indire un’astensione dal lavoro (che sarà preventivamente comunicata a chi di competenza) dalle discoteche, bar, feste ed eventi dove siamo chiamati a svolgere il servizio e dove, molto spesso con le nuove disposizioni di Legge c’è l’obbligo della nostra presenza. Questo cosa comporterà ? anche la chiusura dei locali o delle feste anche pubbliche? Così non si può lavorare“.