Stelle in gioco, a Udine nasce il primo centro estivo inclusivo

Il centro estivo inclusivo di Udine.

Il Comune di Udine propone per la prima volta un percorso sperimentale inclusivo all’interno dell’organizzazione dei centri estivi comunali. Il progetto, chiamato “Stelle in Gioco”, è stato presentato oggi dall’Assessore all’istruzione e Cultura Federico Pirone e dalla presidente di Hattiva Lab, Paola Benini.

L’idea, messa a punto dall’amministrazione, prevede la possibilità di rispondere ulteriormente ai bisogni delle famiglie, in particolare durante i mesi estivi, mettendo a disposizione all’interno di uno dei centri estivi previsti dal Comune spazi, attività e personale di riferimento per bambini e bambine con bisogni educativi speciali e particolarmente complessi, con specifica attenzione all’inclusione di minori con disabilità certificata ai sensi della Legge 104/1992.

L’iniziativa, del tutto inedita per la città, ha l’intenzione di rappresentare un punto di riferimento per le famiglie nel percorso di crescita di bambine e bambini, garantendo un servizio accessibile e ad alta personalizzazione e qualità educativa.

Il centro prescelto è quello allestito all’interno della scuola “Divisione Alpina Julia” di piazza Polonia. Una co-progettazione innovativa messa in campo dal Comune di Udine, che organizza direttamente i centri estivi comunali, insieme alla cooperativa Hattiva Lab, una degli enti facenti parte del Raggruppamento Temporaneo d’Impresa che si è aggiudicato il servizio, oltre che una delle realtà locali al lavoro da più tempo a dare risposte ai bisogni educativi speciali e anche l’unico centro privato, in Regione, impegnato nella valutazione dei bambini e delle bambine con disturbi evolutivi specifici.

Il servizio messo a punto, per ora sperimentale, prevede l’accoglienza di massimo dieci bambini tra i 6 e gli 11 anni, affiancati da 4 educatori, nel periodo che va dal 16 giugno (pre turno) fino al 25 luglio (1° e 2° turno).

 “Si tratta di un passo in avanti nei servizi studiati per l’infanzia” dichiara l’Assessore all’Istruzione Federico Pirone. “Abbiamo l’obiettivo di venire incontro alle famiglie garantendo un percorso personalizzato in più, anche tramite l’organizzazione di spazi e attività speciali e articolate, dove queste sono sì indispensabili per qualcuno ma utili per tutti. Si tratta di un progetto pilota che auspichiamo abbia esiti positivi, nel quadro di un aumento ed estensione di tutti i servizi educativi per l’infanzia che questa amministrazione sta mettendo in campo. Quest’anno ci siamo attivati per assicurare ancora meglio un diritto che deve essere garantito a tutte e tutti”.

“L’idea è quella di realizzare un piccolo modulo innovativo che andrà ad arricchire l’esperienza del centro estivo comunale tradizionale con una accoglienza ad hoc specifica” illustra la presidente di Hattiva Lab Paola Benini. “Si tratta di un progetto pilota che prevede che, all’interno del CRE, siano attrezzati degli spazi a misura di bimbi con disabilità che potranno così vivere il centro estivo con la mediazione di personale qualificato e godere, finalmente, delle attenzioni e delle attività consone alle loro difficoltà, pur all’interno di uno spazio inclusivo che li vedrà protagonisti, tutte le volte che sarà possibile, anche delle attività nel grande gruppo. L’intento è quindi quello di adattare il servizio e le attività a questi bimbi, quando invece normalmente accade il contrario. Per questo abbiamo elaborato un progetto specifico che presenteremo alle famiglie e mettiamo in gioco, come recita anche il nome che abbiamo scelto, le nostre migliori competenze. Ci saranno spazi protetti e inclusivi che potranno essere usati da tutti, un’equipe di professionisti con una preparazione specifica, attività che rispondano ai fabbisogni dei minori che lo frequenteranno”.

Come funzionerà “Stelle in Gioco”.

All’interno del centro estivo della scuola “Divisione Alpina Julia”, in piazza Polonia, saranno accolti una decina di bambini e bambine tra 6 e gli 11 con disabilità.

I partecipanti interagiranno e si divertiranno con tutti i ragazzi che sono iscritti al centro estivo ma avranno la possibilità di poter usufruire di attenzioni particolari che potranno aiutarli nella loro quotidianità. A loro disposizione saranno allestiti spazi adeguati protetti e tranquillizzanti all’interno della struttura, anche grazie ad una generosa donazione spontanea di alcuni cittadini udinesi: angoli dotati ad esempio di materassi, cuscini, giochi morbidi che permettono la massima espressività emotiva e motoria senza rischi.

Questo spazio, accessibile comunque a tutti, sarà un ambiente prevedibile e ben organizzato, regolato in termini sensoriali per poter essere accogliente e protettivo. Grazie anche all’allestimento di spazi sicuri e adeguatamente attrezzati l’equipe di educatrici e psicologhe che lavorerà all’interno del centro potrà gestire al meglio ogni situazione, creando un rapporto sereno e soprattutto attento alle esigenze che i bimbi possono palesare nei diversi momenti della giornata.

Il personale impiegato, formato da un team di quattro operatrici, sarà infatti preparato non solo per le attività di animazione, come accade tradizionalmente nei centri estivi, ma saprà fornire un supporto personalizzato, condiviso con le famiglie, per le diverse età e le diverse caratteristiche dei bambini.

Alle attività previste dal progetto del centro estivo infatti ne verranno affiancate anche ulteriori, adeguate alle circostanze, come momenti laboratoriali, manuali e creativi, sempre adeguati al percorso individuale condiviso. Tutto questo senza mai trascurare l’interazione tra i partecipanti, ma anzi coltivando il tutoring reciproco e l’educazione tra pari. Il personale sarà in grado di accompagnare bambine e bambini nella loro quotidianità con attenzione e cura.

“Si tratta di un percorso che abbiamo scelto di intraprendere” spiega ancora l’Assessore Pirone. “C’è una crescente attenzione verso la qualità dell’offerta educativa nei servizi scolastici e nei centri estivi”.

In quest’ottica questa amministrazione, nei centri estivi comunali, ha scelto di affiancare alla figura del coordinatore del centro quella del coordinatore socio-educativo, e previsto ore di formazione specifica, a seguito di un’attenta analisi dei fabbisogni e delle esigenze espresse dalle famiglie.

“Il dialogo costante con gli operatori e con le famiglie è fondamentale per costruire la migliore offerta possibile. Ringraziamo Hattiva Lab per l’impegno che ha fornito per costruire questo progetto d’avanguardia per la città e ringraziamo anche le persone che molto generosamente hanno pensato di aiutare il Comune per dare delle chance in più ai bambini e alle bambine con disabilità, affinché la loro estate sia divertente e formativa”.

Il contributo degli udinesi.

Il centro estivo sarà allestito anche grazie ad un gruppo di udinesi, intenzionato a rimanere anonimo, che ha fatto pervenire una donazione agli uffici del servizio Istruzione.

Ecco il messaggio che ha accompagnato l’approvazione da parte del Comune del loro gesto nobile: “In relazione all’attivazione del centro estivo in cui potranno essere seguiti anche bambini con bisogni speciali c’è un accadimento che desidero evidenziare e segnalarvi. Un gruppo di amici, che desidera rimanere anonimo, in maniera occasionale e spontanea, ma con profonda gratitudine, ha raccolto una piccola ma simbolica cifra al fine di destinarla ad azioni di supporto verso i più fragili. Il loro desiderio era quello di supportare bambini, altrimenti impossibilitati, a partecipare ad attività educative. Considerato l’approssimarsi della fine dell’anno scolastico e l’inizio della stagione estiva, il loro obiettivo era quello di favorire la partecipazione alle attività proposte nei centri estivi. Supportare, quindi, azioni dell’amministrazione indirizzate a bambini con bisogni speciali affinché, appunto, con un’azione inclusiva potessero partecipare alle attività proposte nei centri estivi. Proprio oggi, con delibera dedicata, l’amministrazione ha accettato la donazione di questo gruppo di amici, vincolandola a quanto da loro desiderato. È, semplicemente, un gesto, come tanti, ma che tra tanti accadimenti, ha un po’ il sapore di un raggio di sole, che si affaccia per spazzare via un po’ di ombre e lascia sperare in un orizzonte più luminoso, solidale e ospitale”.