“Troppi migranti a Udine”: il sindaco pronto a scrivere al Viminale

Fontanini pronto a scrivere al Viminale.

L’ultimo caso di migranti rintracciati a Udine spinge il primo cittadino ad appellarsi allo Stato. “Udine non è più disposta ad accogliere le migliaia di persone che entrano illegalmente nel nostro Paese a causa di scelte politiche di questo Governo”. Questa la presa di posizione del sindaco Pietro Fontanini dopo che, nelle prime ore di questa mattina, gli agenti della Polizia di Stato di Udine hanno identificato in viale Palmanova decine di giovani uomini provenienti dalla rotta balcanica ed entrati illegalmente in Italia.

Abbiamo intenzione – ha proseguito Fontanini – di scrivere al Viminale e, se non avremo garanzie su un impegno concreto del Governo, siamo pronti a mobilitare i cittadini per chiedere ciò che ci spetta di diritto, ovvero un presidio costante dei nostri valichi dal parte delle Forze dell’Ordine e dell’Esercito, perché i Comuni vicini al confine di Stato non possono farsi carico da soli della fortissima pressione che giunge ancora una volta dalla cosiddetta rotta balcanica. E invece siamo costretti ad affidarci alle già scarse risorse che ci vengono concesse e alle ridotte competenze in materia di sicurezza”.

Anche l’Assessore alla sicurezza Alessandro Ciani ha commentato l’accaduto. “Dalle ricostruzioni che abbiamo effettuato assieme alla Polizia Locale, che ha aiutato le Forze dell’Ordine nell’operazione – ha spiegato – posso dire che questi individui sono stati scaricati nel nostro Comune da un camion all’altezza di Paparotti. Ora la Polizia Locale sta vagliando le immagini del sistema di videosorveglianza presente nella zona per risalire alla targa del mezzo. Ma al di là delle ricostruzioni, la cosa veramente grave è che questo Governo PD-5Stelle ha deciso di abbandonare completamente le realtà locali di confine che ogni giorno si trovano a fare i conti con dinamiche geopolitiche che sono sì di portata storica ma che come politica, a tutti i livelli istituzionali, abbiamo il dovere di governare, gestire e, se serve, ostacolare. Questo disimpegno del Governo è un insulto non solo nei confronti dei cittadini per bene che pagano le tasse e hanno il diritto di vivere in ambienti urbani decorosi, puliti e sicuri, ma anche degli agenti delle Forze di Polizia, che mettono a repentaglio la propria incolumità compensando con l’impegno il sottodimensionamento dell’organico”.