Approvato a Udine il primo centro estivo italiano-friulano.
Più spazio alla lingua friulana nei servizi educativi rivolti ai giovanissimi cittadini: il Consiglio Comunale di Udine, nell’ultima seduta dell’anno, ha dato il via libera all’istituzione di un Centro ricreativo estivo (Cre) bilingue, dove friulano e italiano convivranno nelle attività quotidiane, con l’eventuale aggiunta della lingua inglese.
Il voto in Consiglio
La novità è frutto di un ordine del giorno presentato dalla consigliera delegata al plurilinguismo, Stefania Garlatti-Costa (Patto per l’Autonomia), approvato lo scorso 18 dicembre. L’obiettivo è rafforzare l’identità linguistica del territorio partendo dalle nuove generazioni.
“Il Comune di Udine ha il compito di garantire alla comunità friulanofona della città – la più numerosa della regione, visto che il 40% dei residenti parla friulano secondo i dati Arlef – la possibilità di svolgere anche in friulano le attività di interesse comunale, comprese quelle educative”, sottolinea Garlatti-Costa.
Un passo avanti per l’offerta educativa
Non si tratta di semplici interventi saltuari, ma di una visione strutturata che punta a rispondere alle reali necessità dei genitori e degli istituti scolastici. “Già oggi il Comune organizza laboratori in friulano per le scuole nei musei e nelle biblioteche, e ha recentemente introdotto la lingua nelle attività degli asili nido, dei doposcuola e dei Centri ricreativi estivi“, spiega la consigliera.
“Con questo atto compiamo un ulteriore passo avanti: ci impegniamo a rafforzare la presenza del friulano in tutte le attività rivolte ai ragazzi e, soprattutto, a istituire un Centro ricreativo estivo realmente bilingue. L’iniziativa risponde anche alle esigenze delle famiglie e degli istituti scolastici, che spesso faticano a soddisfare la richiesta di insegnamento del friulano, in particolare nella scuola secondaria di primo grado”.
Verso un modello scolastico bilingue
Sul futuro Centro estivo bilingue, Garlatti-Costa precisa: “Valuteremo insieme agli uffici le modalità organizzative più adatte, ad esempio la percentuale di attività in friulano, in italiano e, eventualmente, in inglese. Il nuovo Centro potrà offrire indicazioni preziose anche in vista dell’istituzione in città di un percorso scolastico bilingue: un progetto che va oltre le competenze comunali e richiede un iter complesso a livello amministrativo, ma che il Comune di Udine si candida fin d’ora ad ospitare”.




