Comprano il loro amato albergo un anno fa, messi in ginocchio dalle bollette

Comprano l’albergo a Comeglians, ma ora le bollette spaventano

L’anno scorso hanno comprato l’albergo a Comeglians, dopo 15 anni di gestione, ma ora si trovano a fare i conti con un grande problema: le bollette. E così, nonostante una stagione estiva andata bene, il timore è che gli sforzi vengano vanificati dai costi.

E’ la situazione in cui si trova l’Albergo Alle Alpi di Comeglians, una struttura di 15 camere che solitamente rimane aperta tutto l’anno. Solitamente, perché questa volta i gestori dovranno valutare cosa fare.

Le bollette, infatti, sono schizzate: in un anno, l’utenza dell’energia elettrica è più che raddoppiata e a luglio, hanno dovuto pagare 1.770 euro contro i 712 del 2021. Adesso, però, a preoccupare è soprattutto il gas, in un ambiente, come quello della montagna, in cui il freddo arriva presto.

“Siamo preoccupatissimi – fa sapere Hilary Molin, figlia della titolare -, controlliamo con ansia se arrivano le bollette. E adesso attendiamo quelle del gas: da noi la stagione invernale non tarda ad arrivare. Già da novembre scorso sono aumentate e quest’anno non sappiamo cosa aspettarci. Il nostro albergo è aperto tutto l’anno, facciamo anche la stagione invernale, ma stavolta non sappiamo se affrontarla o meno: dovremo vedere se conviene o no. Stiamo cercando di capire come fare, non vorremmo arrivare a questo”.

Anche perché gli incrementi di prezzo riguardano un po’ tutto, anche i generi alimentari, ma i prezzi per i clienti non si possono aumentare ogni giorno: “E d’altronde – continua Molin -, anche le famiglie subiscono questi aumenti: se devono pagare le bollette, non avranno soldi per altro”.

I gestori hanno anche avviato dei lavori di ristrutturazione, per cercare di ridurre i consumi: “Vogliamo mettere dei pannelli sul tetto, ma i tempi sono lunghi, anche perché l’edificio è storico e vincolato – spiega -. Per questo inverno la vedo dura”.

Come si usa da queste parti, però, la voglia di resistere non manca: “Non vogliamo essere negativi: abbiamo passato il covid e passeremo anche questo, ma bisogna valutare come e se conviene. Servono soluzioni, altrimenti tutti chiuderanno – conclude Molin -, perché quello dei rincari è un problema comune, non solo degli alberghi e delle fabbriche. La stagione estiva è andata benissimo e il lavoro c’è ancora: il problema è stare dentro ai costi, altrimenti il rischio è aver lavorato per niente”.