Massimo Moretuzzo presenta la sua coalizione, si parte da Aquileia

La presentazione della squadra a sostegno di Massimo Moretuzzo.

Massimo Moretuzzo, candidato alla presidenza della Regione con il sostegno di un’ampia coalizione formata da Patto per l’Autonomia, Partito democratico, Movimento 5 stelle, Open Sinistra Fvg, Slovenska Skupnost e Alleanza Verdi e Sinistra, i cui rappresentanti – rispettivamente Elisabetta Basso, Diego Moretti, Mauro Capozzella, Furio Honsell, Igor Gabrovec e Serena Pellegrino – sono intervenuti oggi (giovedì 2 marzo, ndr) ad Aquileia per la presentazione ufficiale della compagine.

“Aquileia è luogo emblema di una terra di frontiera, che è da sempre punto di incontro di popoli, lingue e culture diverse. Partiamo da qui per presentare le nostre liste e tracciare il nostro cammino di avvicinamento al voto del 2 e 3 aprile perché Aquileia ci parla del nostro passato, della nostra storia, ma anche del nostro futuro: questo luogo, sito Unesco per il suo patrimonio archeologico dal valore universale eccezionale sul piano storico e scientifico, è a grave rischio per gli effetti della crisi climatica che ancora oggi alcuni minimizzano, o addirittura negano. Nessuno può più permettersi governanti negazionisti, eppure è quanto succede in Friuli-Venezia Giulia anche a causa di amministratori ‘stimati’ che dietro provvedimenti ecologisti di facciata, nei fatti, ignorano i cambiamenti in atto, anche quando le conseguenze sono davanti ai nostri stessi occhi e di fronte alle evidenze scientifiche. Quest’estate mancherà l’acqua, come e più dell’anno scorso. Scarsità di pioggia, falde acquifere prosciugate, fiumi in secca e bacini vuoti: un disastro per l’agricoltura e per le industrie che rischia di portarci al razionamento idrico”.

“Una coalizione coraggiosa, fatta di una pluralità di sensibilità, che si è messa in ascolto per un coinvolgimento fattivo delle comunità locali, delle categorie produttive e del mondo dell’associazionismo”, ha evidenziato Moretuzzo annunciando una campagna elettorale che darà ampio spazio alla questione ambientale e tutta “in cammino” con tappe in tutta la regione, a partire dal Tagliamento in secca, sabato 4 marzo.

La questione ambientale.

Il report dell’Arpa – Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente del Friuli-Venezia Giulia che riepiloga l’andamento dell’anno 2022 parla chiaro: la temperatura media annuale del 2022 è stata più alta di oltre 1 °C rispetto al trentennio climatico di riferimento 1991-2020; l’incremento è ancora più accentuato se si considerano i dati registrati a Udine a partire dal 1901: con 2 °C oltre la media, il 2022 è stato l’anno più caldo mai registrato. Il 2022, con una temperatura media annua di 14.7 °C, è l’anno con la media più alta dell’ultimo trentennio, che rispecchia anche in regione gli effetti del riscaldamento globale. Le precipitazioni cumulate sono risultate quasi ovunque inferiori dal 30 al 50% rispetto alla climatologia (1991-2020). Il confronto con i dati climatici del periodo 1991-2020 mostra che il numero di giornate di pioggia è stato quasi ovunque inferiore alla norma, con un calo più pronunciato a Udine, a Trieste, nel Friuli occidentale e nelle Prealpi dove siamo arrivati intorno al 20% (-20% giornate di pioggia). Durante l’estate 2022 si è registrato un numero più alto di giorni caldi (giorni con temperatura massima ≥ 30 °C) rispetto al dato degli ultimi 30 anni. Per esempio a Udine se ne sono contati 82, contro una media trentennale di 38.

“Nulla sta facendo il governo statale e la Giunta Fedriga al riguardo – ha sottolineato Moretuzzo –. In Friuli-Venezia Giulia mentre si buttano milioni di euro in impianti di risalita a bassa quota, nessuno si preoccupa di come potrà mai sostenersi l’agricoltura locale che rimarrà senza impianti di irrigazione, per non parlare degli effetti di medio e lungo periodo sulla natura e sul paesaggio. Va istituito un tavolo per l’emergenza climatica e redatto un Piano di adattamento alla crisi climatica. Servono un piano di investimenti per il contenimento delle perdite della rete di distribuzione dell’acqua a uso civile, che nella nostra regione arrivano anche al 50% dell’acqua utilizzabile, e un piano straordinario per l’uso dell’acqua in agricoltura. Vanno costruiti invasi per l’accumulo dell’acqua piovana e previsti incentivi per aziende e abitazioni per la realizzazione di reti duali”.

Rilancio della specialità.

“Siamo convinti che possiamo costruire il nostro futuro se sapremo cercarlo laddove è sempre stato, nella nostra stessa terra, ricca di valori, di diversità, di comunità e territori che affondano le proprie radici in storie importanti e guardano con speranza al futuro, oltre le difficoltà e le incertezze di questo momento storico – ha concluso Moretuzzo –. Ci metteremo in gioco per difendere i beni comuni, sperimentando processi sociali ed economici capaci di costruire paradigmi diversi, più inclusivi e sostenibili, facendo leva sulla nostra specialità, lo strumento per innovare prima e meglio dello Stato le regole per tutti, per semplificare e ridurre le distanze nel rapporto tra i cittadini e le istituzioni, e sull’autonomia, uno dei pilastri su cui costruire una Regione innovativa, europea, solidale e fortemente impegnata nella transizione ecologica”.