La proposta: negoziati di pace tra Russia e Ucraina alla Basilica di Aquileia.
La Basilica di Aquileia si candida ad ospitare i negoziati di pace tra Russia e Ucraina. È questa la proposta lanciata da Paolo Petiziol, presidente dell’Associazione Mitteleuropa, durante il 21° Forum Internazionale dell’Euroregione Aquileiese. L’idea, ambiziosa ma carica di significato, punta a offrire un luogo simbolico e neutrale per avviare il dialogo e fermare una guerra che dura da oltre tre anni.
“Abbiamo il dovere di provarci”, ha detto Petiziol dal palco del Forum, annunciando che porterà la proposta alle istituzioni politiche, diplomatiche e religiose. “In Friuli Venezia Giulia abbiamo un tesoro inestimabile: la Basilica di Aquileia, luogo di passaggio di popoli, culture e religioni. Non è né Occidente né Oriente: è un punto d’incontro, ed è perfetta per parlare di cessate il fuoco e costruire la pace”, ha spiegato.
L’Associazione Mitteleuropa, che da oltre 50 anni promuove relazioni internazionali, si farà promotrice della candidatura della Basilica come sede dei prossimi colloqui tra Kiev e Mosca. Petiziol ha confermato di avere già il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia.
Il Forum ha riunito decine di esperti, diplomatici, politici e giornalisti per affrontare i nodi della crisi europea. Il reporter di guerra Fausto Biloslavo ha evidenziato la necessità di fermare l’escalation: “La pace giusta non esiste, ma possiamo congelare il fronte ed evitare un quarto anno di guerra. Meglio iniziare il primo anno di tregua”.
A fare da contraltare, il tema del riarmo europeo. Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, ha lanciato un allarme: “Il riarmo è insostenibile. Senza acciaio, industria chimica e energia a basso costo, rischiamo il disastro economico e la destabilizzazione sociale”. Lamberto Zannier, ex segretario generale dell’OSCE, ha ribadito che “senza una linea politica comune, qualsiasi strategia europea è fragile e contraddittoria”.
A tracciare un quadro ancora più ampio delle difficoltà dell’Europa sono stati gli interventi di studiosi come Georg Meyr, docente di Storia delle relazioni internazionali a Trieste, e Adriano Segatori, psichiatra e saggista: secondo loro, all’Europa mancano oggi identità, cultura condivisa e una vera progettualità politica.
Il Forum, diviso in due panel dal titolo “Guerra e Pace” e “Europa senza Europa”, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti di rilievo internazionale: Miloš Prica (Bosnia-Erzegovina), Philippe Voiry (Ministero degli Esteri francese), Aldo Amati (già ambasciatore in Repubblica Ceca), oltre a rappresentanti locali come l’europarlamentare Anna Maria Cisint, il rettore dell’Università di Udine Roberto Pinton, l’assessore comunale di Udine Gea Arcella, il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti e in collegamento, anche l’assessore regionale Barbara Zilli.