Diverse frane dal Monte Pleros: i massi dove passerà la camionabile delle polemiche

Frana il Monte Pleros, dove passerà la camionabile.

Un boato, la polvere e, per fortuna, nessuna conseguenza per le persone anche se una parte del sentiero è stato letteralmente travolto: sul versante nord del Monte Pleros, tra Rigolato e Forni Avoltri, in questi giorni si sono registrati diversi distaccamenti di roccia, avvertiti e ripresi dai residenti di alcuni paesi della Val Degano.

Il problema è che proprio lì sotto è in progetto la camionabile di alta quota che dovrebbe collegare la Val Pesarina a Sappada, sull’asse Malga Tuglia-Chiampizzulon, contro cui si battono appassionati di montagna e naturalisti, che hanno dato vita al Comitato “Salviamo i Sentieri Cai 227-228”.

“Follia pensare di fare lì una camionabile – ha detto l’avvocato Barbara Puschiasis, che da mesi dà voce alla protesta e che ieri ha compiuto un sopralluogo sul posto, assistendo ad un altro distaccamento -, a meno che non si vogliano morti e feriti”. Non è la prima volta, infatti, che ci sono frane nell’area interessata dal progetto.

I lavori per realizzare la strada in realtà sono già iniziati: il tratto da Sappada a Malga Tuglia è stato realizzato (e anche lì c’è stata una frana, la scorsa primavera), e anche dal lato opposto la parte che va da Sostasio a Sella Talm, dove però la strada è stata chiusa a causa di un cedimento.

“Ricapitolando – ha commentato Daniele Puntel, anche lui anima del gruppo di cittadini contrari -: strada chiusa da Sostasio per cedimento. Importante frana scesa sul lato Cima Sappada. Il Pleros ha scaricato massi enormi sul 227 e quindi sulla eventuale nuova strada. Eppure siamo stati spesso derisi e visti con fastidio, nonostante la scientificità delle nostre contrarietà”.

Nel frattempo, i consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Giulia Massolino e Massimo Moretuzzo hanno chiesto “un’audizione dei portatori di interesse relativamente al progetto della costruzione della strada camionabile che dovrebbe collegare Sappada e Prato Carnico. I lavori erano prossimi all’avvio in queste settimane, ma a quanto risulta sono stati
sospesi per cercare soluzioni alternative”.

“È da tempo presente un’ampia mobilitazione di portatori di interesse – afferma la consigliera Massolino – che stanno dimostrando una forte contrarietà all’opera, guidata dal comitato
spontaneo Salviamo i sentieri Cai 227-228, il Cai stesso e Consumatori Attivi, il cui appello ha raccolto oltre 4mila firme. Vi sono motivazioni solide alla base della contrarietà, illustrate nel dossier del comitato e nelle tre relazioni geologiche presentate, dove si evidenzia il serio rischio di devastazione da un punto di vista paesaggistico, ambientale e idrogeologico, oltre che i pericoli legati alla sicurezza considerando anche la frana di 30 metri che ha coinvolto l’area e
che potrebbe pregiudicare l’utilizzo della strada stessa”.

“Prima di fare opere in montagna – aggiunge il capogruppo di Patto-Civica, Moretuzzo -, dobbiamo essere certi della loro effettiva utilità e di aver valutato ogni possibile alternativa”.