Al carcere di Tolmezzo troppi detenuti e poco personale, l’allarme

Carenza di personale al carcere di Tolmezzo

Circa 200 detenuti, ma poco personale: è il problema che deve affrontare il carcere di Tolmezzo, al centro di un incontro, ieri, tra il vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Mazzolini, il senatore Marco Dreosto e il deputato Graziano Pizzimenti assieme alla direttrice del penitenziario, Irene Iannucci.

Nel carcere, che ospita anche il reparto 41 bis, mancano amministrativi, educatori, un comandante titolare e, si stima, una cinquantina di agenti di polizia penitenziaria, tra sovrintendenti e ispettori.

Bisogna risolvere immediatamente il problema della carenza di personale nella casa circondariale di Tolmezzo, a tutela dei lavoratori e della comunità che ospita. La volontà è riportare l’efficienza e permettere agli attuali dipendenti della struttura, di svolgere nella migliore delle condizioni il loro lavoro e poter restare con decoro sul territorio – ha detto Mazzolini -. La casa circondariale di Tolmezzo è un’eccellenza nazionale e va tutelata e difesa, in termini di funzionalità e rispetto di un profilo di dignità per chi vi lavora. La giustizia è una macchina complessa ed è sempre insidioso smuovere i temi ad essa collegati. Eppure bisogna agire e programmare. Io e i parlamentari oggi presenti abbiamo avuto un
dialogo con la dott.ssa Iannucci per capire di quante unità difetti il corpo del personale. L’accordo è di sollecitare il Ministero di Grazia e Giustizia  affinché al più presto si trovi la soluzione per compensare questa carenza”.

Già nei prossimi giorni potrebbe muoversi qualcosa. “Chi lavora nel carcere di Tolmezzo – ha concluso il vicepresidente del Consiglio regionale -, vive sul territorio e rappresenta una importante frazione della popolazione tolmezzina. É fondamentale non solo tutelare questa presenza, ma incentivarla e permettere alla rete della comunità di rafforzarsi. Investire sulla montagna e per la montagna, significa attenzionare tutto ciò che la riguarda e sarà mia cura far sì che gli accordi stabiliti producano al più presto la soluzione del problema”.