Dall’Argentina all’Australia, un anno internazionale al Convitto Paolo Diacono

Gli scambi formativi al Convitto Paolo Diacono di Cividale.

Un anno scolastico all’insegna di scambi e attività con l’estero per il Convitto nazionale ‘Paolo Diacono’ di Cividale, che conferma la propria vocazione internazionale grazie ad iniziative che coinvolgono tutte le scuole annesse e che, in questa fase, riguardano in particolare l’Australia. Nei corridoi dell’istituto è infatti molto frequente incontrare docenti e studenti australiani, presenti a Cividale grazie ai vari progetti sviluppati dal Convitto nel corso degli anni e rinnovati con slancio dopo l’interruzione forzata dovuta alla pandemia.

Gli scambi con l’Australia.

Già a settembre l’Istituto aveva ricevuto la visita di un folto gruppo di bambini e genitori della IBS Primary School di Sydney, la prima scuola bilingue italiano-inglese dell’Australia. La delegazione, guidata dal presidente del Co.As.It Thomas Camporeale, era stata accompagnata nelle attività didattiche ed escursioni sul territorio dagli allievi della Primaria e della Sec. di I Grado del Convitto, che nel prossimo luglio avranno l’opportunità di ricambiare la visita a Sydney.

È da questo novembre, tuttavia, che la presenza di ospiti australiani in Convitto diventa particolarmente rilevante nonché continuativa nel corso dell’intero anno scolastico. Da pochi giorni, infatti, sono arrivati a Cividale 5 studenti e 2 docenti della Sunshine Beach State High School, nel Queensland, che si tratterranno fino a Natale nell’ambito di un progetto di scambio che consente agli studenti dei Licei di frequentare la scuola di Sunshine Beach per un mese durante l’estate. Sempre di questi giorni è la visita di un gruppo di 20 studenti della St Francis Catholic School di Melton, nello stato del Victoria, accompagnati dalla Principal Ms Marlene Jorgensen, la cui presenza pone le basi per lo sviluppo di ulteriori progetti tra il Convitto e la St. Francis. A gennaio sarà poi il turno degli 8 vincitori dello StudItalia Prize 2023, premio istituito dal Department of Education del Queensland in collaborazione con il Paolo Diacono per valorizzare i migliori studenti di lingua italiana dello Stato. I vincitori hanno l’opportunità di vivere per un mese in Convitto, con inserimento al mattino nelle classi dei Licei e attività di lettori di lingua inglese nel pomeriggio. Dalla Griffith University di Brisbane, sempre nel Queensland, provengono inoltre i 5 assistenti di lingua inglese che, a partire da questi giorni e fino al prossimo maggio, affiancheranno gli insegnanti del Convitto, per un potenziamento della lingua inglese a tutti i livelli, dalla Primaria alla Secondaria di 1^ grado ai Licei.

Studenti anche dall’Argentina.

Nelle aule del Convitto non si sente però parlare solo in inglese: l’ambiente multiculturale dell’Istituto è infatti arricchito dalla presenza degli studenti del progetto “Studiare in Friuli”, che quest’anno porta a Cividale 20 studenti provenienti dall’Argentina. Il progetto consente a discendenti di corregionali all’estero di vivere in Convitto per un periodo di sei mesi o dell’intero anno scolastico, nel quale i ragazzi hanno l’occasione di frequentare le classi dei licei e di riscoprire le radici della propria famiglia.

Tutti i progetti internazionali prevedono infatti un’alternanza di attività didattiche e visite sul territorio, che coinvolgono sia gli ospiti sia gli studenti del Convitto, per cui all’arricchimento culturale e linguistico si unisce la valorizzazione del territorio locale e regionale, e anche delle vicine Austria e Slovenia.

“Il nostro Istituto, da sempre caratterizzato da una forte vocazione internazionale, è una perla inserita in un contesto già culturalmente stimolante di per sé – commenta commento la Dirigente del Convitto Monica Napoli – . Devo dire che, camminando lungo i corridoi delle varie scuole, ci si rende conto che l’Istituto raccoglie un ‘piccolo mondo’ multilingue fatto di scambi linguistici e culturali che arricchiscono il bagaglio culturale ed esperienziale non solo dei ragazzi, bensì di tutto il personale. Un particolare ringraziamento va, in primis, alle famiglie che hanno accolto i ragazzi australiani, ma anche ai docenti e al personale tutto che si sono prodigati per rendere tutto questo possibile.”