Le criticità dell’ospedale di Cividale ancora da risolvere

Nell’ospedale di Cividale alcuni servizi non sono stati ripristinati.

All’ospedale di Cividale del Friuli, nonostante la cosidetta fase 2, non sono stati ripristinati tutti i servizi, “in particolare quelle della piastra chirurgica e del punto di primo intervento”. Lo afferma in una nota la consigliera regionale dei Cittadini, Simona Liguori, aggiungendo di aver chiesto “all’assessore regionale Riccardo Riccardi se e quando intenda ripristinare integralmente le funzioni del presidio ospedaliero cividalese”.

Mi è stato risposto – fa sapere la consigliera – che la Regione punta sulle cosiddette cure intermedie e che sarà prorogata la sospensione di alcune funzioni fino a gennaio 2021″.

Secondo Liguori va, invece, avviata quanto prima “una riflessione relativa all’opportunità di ridisegnare le funzioni del presidio cividalese, avvalendosi della disposizione contenuta nel cosiddetto decreto Balduzzi, secondo il quale le Regioni possono prevedere presidi ospedalieri di base per zone particolarmente disagiate e in questi presidi occorre garantire un’attività di pronto soccorso con la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto, attività di medicina interna e
di chirurgia generale ridotta”.

“Appare appropriato il ricorso a un presidio ospedaliero di base per zone particolarmente disagiate, – conclude la rappresentante dei Cittadini – anche alla luce di emergenze che possano mettere sotto pressione ospedali e territori. È sempre più evidente che, per impedire la desertificazione delle Valli del Natisone, sia necessario potenziare i servizi sanitari di prossimità. Un tanto in un’ottica di equità nell’accesso ai servizi anche per le persone anziane e per i sofferenti di malattie croniche che, in alcuni casi, abitano anche a 60-70 chilometri dall’ospedale di Udine”.