Carabiniere morto dopo il vaccino Astrazeneca, il medico non poteva prevedere la trombosi

Emanuele Calligaris

Archiviata la posizione del dottor Carlo Peano.

Fu una trombosi celebrale a uccidere Emanuele Calligaris, il maresciallo maggiore dei carabinieri morto a 46 anni a nel marzo del 2021 dodici giorni dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca. Una reazione che secondo il tribunale il medico non poteva prevedere.

E’ questa la tesi del gip che ha archiviato il procedimento contro Carlo Peano, recentemente scomparso e medico di fiducia del militare. Secondo il giudice infatti i sintomi non erano chiari e il medico non poteva prevedere la trombosi e anche una tempestiva diagnosi probabilmente non sarebbe servita a salvare la vita al carabiniere.

Il 4 marzo dello scorso anno Calligaris si vaccinò con l’Astrazeneca e dopo pochi giorni cominciò a accusare mal di testa e febbre. Il 12 decise quindi di rivolgersi al dottor Peano, che gli aveva prescritto tachipirina, vitamina C e riposo. Le sue condizioni però peggiorarono e lo stesso dottore andò a visitarlo e poi venne ricoverato in ospedale, dove morì il 16 marzo.