Plusvalenze, caso Mandragora: la procura Figc deferisce l’Udinese

Si riapre il “caso Mandragora”.

Si riapre il caso plusvalenze: la procura Figc ha infatti deferito l’Udinese in relazione all’operazione Mandragora, ossia il trasferimento del centrocampista Rolando Mandragora che la società friulana acquistò dalla Juventus nel 2018. L’accusa è di aver concordato una pattuizione diversa rispetto a quella risultante dai documenti.

L’Udinese, appresa la notizia, ha diramato una nota ufficiale: “Udinese Calcio, in merito a quanto comunicato oggi dalla FIGC relativamente al deferimento della Società e di alcuni suoi tesserati nell’ambito della cosiddetta “operazione Mandragora”, manifesta stupore per la decisione e valuterà le azioni più opportune da intraprendere nel procedimento sportivo, nel rispetto delle tempistiche previste. Udinese ribadisce fermamente la correttezza e la trasparenza del proprio operato e di quello dei suoi tesserati”.

La nota ufficiale della Figc sul caso Mandragora.

“Il Procuratore Federale, in relazione all’indagine risalente al 2022 a carico della Juventus e dei suoi tesserati e a seguito della trasmissione da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine degli atti relativi all’indagine penale svolta e della riapertura del procedimento avente a oggetto tra gli altri i rapporti di partnership tra la Juventus e altre società per il quale era stato disposto intendimento di archiviazione parziale, ha deferito l’Udinese, oltre a Stefano Campoccia e Franco Collavino (all’epoca dei fatti rispettivamente vice presidente e consigliere del club friulano) innanzi al Tribunale Federale Nazionale.

Campoccia e Collavino, in particolare, sono stati deferiti perché nel luglio del 2018, contestualmente alla cessione a titolo definitivo di Rolando Mandragora dalla Juventus all’Udinese avevano concordato una pattuizione diversa rispetto a quella risultante dai documenti depositati (da un’opzione al riacquisto fissata a 26 milioni di Euro, all’obbligo di riscatto poi effettivamente avvenuto nell’ottobre del 2020 a 10 milioni e 700 mila Euro) eludendo così la normativa federale. Il tutto al fine di far ottenere all’Udinese benefici contabili e fiscali con riferimento ai bilanci di esercizio chiusi al 30 giugno del 2019, 2020 e 2021. L’Udinese è stata deferita a titolo di responsabilità diretta per le violazioni disciplinari ascritte ai dirigenti tesserati dotati di poteri di rappresentanza”.