Immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione in Friuli, 45enne arrestato in Kosovo

L’uomo dovrà scontare 10 anni in Albania e altri 16 in Italia.

la Polizia di Stato di Udine, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia, nell’ambito dell’operazione WANTED, ha individuato in Kosovo un 54 enne cittadino albanese, destinatario di un Mandato di Arresto in ambito internazionale ai fini estradizionali, poi catturato dalla Polizia kosovara.

L 8 dicembre 2023 la Polizia kosovara ha tratto in arresto il 54 cittadino albanese C.G., ricercato in ambito Internazionale delle Autorità italiane ed albanesi. In Italia deve scontare una pena di 16 anni e mezzo di reclusione, disposta dalla Procura Generale di Trieste a seguito della condanna per cumulo di pene dei Tribunali di Udine, Modena e delle Corti D’Appello di Bologna e Trieste, per fatti occorsi fra il 1995 ed il 1999 nelle province di Modena e Udine. Il provvedimento trae origine dall’ultima condanna, quella della Corte D’Assise D’Appello di Trieste, passata in giudicato nel marzo 2011, che riguarda un’associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed allo sfruttamento della prostituzione.

L’attività investigativa prese le mosse dai fatti accaduti l’antivigilia di Natale del 1998, quando in un attentato in viale Ungheria, a seguito dell‘esplosione di un ordigno, perirono in servizio tre poliziotti della Questura di Udine. La consorteria criminale dell’epoca, radicata a Udine, composta da cittadini italiani ed albanesi, faceva giungere irregolarmente in Italia giovani ragazze albanesi, che poi venivano inviate al meretricio sulle strade.

L’indagine di allora aveva portato ad acquisire elementi investigativi incontrovertibili che davano conto che il gruppo era cappeggiato dal latitante e che con lui operavano altri sodali, con ruoli ben definiti: chi era deputato al controllo delle ragazze in strada o nelle case dove erano segregate, chi al recupero del denaro provento delle prestazioni sessuali. La fase dibattimentale, supportata da un corposo compendio investigativo, portava a numerose condanne, fra cui quella del cittadino albanese, che nella circostanza veniva punito, solo per questi fatti, con la pena di 9 anni e 11 mesi. L’uomo si era reso irreperibile già alla fine del 1998, quando era evaso dagli arresti domiciliari.

Le ricerche attivate nei confronti di C.G., nell’ambito del progetto per la ricerca di latitanti denominato “Wanted”, coordinato dal Servizio Centrale Operativo, e con il concorso del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno permesso di accertare che questi si era reso irreperibile in Italia, trasferendosi all’estero per sfuggire all’arresto. Lattività investigativa permetteva di appurare che lo stesso si era sicuramente recato durante gli anni in Turchia, Inghilterra, Albania e Kosovo. A dare maggiore risalto all’importanza della cattura dell’uomo, va segnalato che C.G. era ricercato anche nella nazione di origine, dove deve scontare una condanna a 10 anni di reclusione per traffico di stupefacenti. In Albania, noto con il pseudonimo di Barone della droga, è considerato tuttora uno dei maggiori trafficanti di sostanze stupefacenti, con contatti e articolazioni in tutta Europa e verosimilmente in Sud America.

Nella mattinata dell8 dicembre 2023, l’intervento della Polizia kosovara, in contatto con il Servizio Cooperazione Internazionale italiano e l’omologo albanese, ha permesso di rintracciare l’uomo in una località del Kosovo e di trarlo in arresto. L’8 marzo scorso l’uomo è stato estradato in Albania, da dove in futuro, a soddisfatta giustizia di quel Paese, sarà verosimilmente consegnato alla Autorità italiane.