Flavio Barzan aveva 68 anni.
Una serata che doveva essere di festa, di sport e di passione si è trasformata in tragedia. Pochi minuti prima del fischio d’inizio del derby di basket tra Martinel Sacile e Neonis Vallenoncello, valido per la finale dei play-off di Serie C, Flavio Barzan, patron della squadra sacilese, è stato colpito da un malore fatale. Aveva 68 anni.
Il dramma si è consumato al PalaCrisafulli, gremito di spettatori per una sfida molto attesa, decisiva per l’accesso alla fase successiva del campionato. La Martinel, forte del successo dell’andata, era a un passo dal titolo regionale. Ma il destino ha voluto scrivere un epilogo amaro: a pochi minuti dall’inizio della gara, Barzan si è accasciato a terra sotto gli occhi increduli e sgomenti di tifosi, dirigenti e giocatori.
Subito è scattata la macchina dei soccorsi. I sanitari hanno tentato a lungo di rianimare il dirigente sportivo con massaggi cardiaci e defibrillatore. Sembrava che il cuore avesse ripreso a battere, ma durante il tragitto verso l’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, Barzan è stato colpito da un secondo arresto cardiaco, che si è rivelato fatale.
Appresa la notizia, il clima al palazzetto si è fatto irreale. La partita, già sospesa per la gravità dell’accaduto, è stata ufficialmente rinviata. Il pubblico ha lasciato in silenzio le tribune, nella speranza – poi infranta – che Barzan potesse salvarsi. I giocatori, sia della Martinel che della Neonis, amici e conoscenti del patron, sono rimasti scioccati, abbracciandosi in lacrime a bordo campo.
Imprenditore noto nel settore dell’arredamento, era una figura centrale nello sport pordenonese da oltre vent’anni. Aveva riportato il Basket Pordenone in Serie B2 nella stagione 2003-2004 e negli anni successivi aveva sostenuto numerose realtà locali, dal basket di Zoppola e Sacile al calcio a 5 del Torre, di cui era stato sponsor. Uomo di grande passione e determinazione, lascia la moglie Elisa, quattro figli e un enorme vuoto nella comunità sportiva. La sua dedizione, la sua visione e il suo spirito organizzativo hanno lasciato un segno indelebile nel panorama cestistico friulano.