Omicidio di Udine, ecco perché Paglialonga resta in carcere

Proseguono le indagini sull’omicidio di Udine.

Proseguono le indagini della polizia per ricostruire la dinamica dell’omicidio di Lauretta Toffioli, la 74enne trovata senza vita nel suo appartamento in via della Valle a Udine.

Proprio ieri il gip del Tribunale di Udine ha convalidato il fermo di Vincenzo Paglialonga il 41enne accusato dell’omicidio. Secondo le accuse l’uomo avrebbe colpito Lauretta Toffoli con dieci colpi di coltello al tronco, sette colpi di coltello al collo, tre colpi di coltello alla coscia destra, causandone “il decesso della stessa per shock emorragico da ferite da punta e taglio”, si legge nella motivazione. L’uomo risulta anche indagato per furto in abitazione. Secondo gli indizi raccolti si sarebbe impossessato di due televisori dalla casa della vittima.

In particolare il Gip ha considerato i numerosi e gravi indizi di colpevolezza raccolti nel corso delle prime fasi dell’indagine (testimonianze, immagini di sistemi di videosorveglianza e reperti sequestrati) che collocano il 41enne sul luogo del delitto. Quella sera sarebbe stato visto entrare nell’appartamento della donna più voltee sarebbe è stata riconosciuta la sua voce in concomitanza con le urla di aiuto della 74enne. Inoltre è stato trovato in possesso delle chiavi dell’appartamento di Lauretta e sono stati trovati nell’appartamento dell’uomo oggetti mancanti da quello della vittima.

Nel suo appartamento poi è stato inoltre trovato un coltello con apparenti tracce di sangue, compatibile con le ferite riscontrate sul corpo (accertamento che sarà approfondito in sede autoptica), due calzini con apparenti tracce di sangue e degli indumenti appena lavati, simili a quelli indossati dall’omicida quella notte.

Il gip ha ritenuto che le dichiarazioni rilasciate dall’uomo nell’interrogatorio non hanno chiarito i gravi indizi di colpevolezza a suo carico, né evidenziato elementi a suo favore. Infine il giudice ha convalidato l’arresto per il reato di evasione applicando, anche in questo caso, la misura della custodia cautelare in carcere.