Omicidio a Udine, cosa è successo nella galleria ex Capitol e quello che sappiamo

L’omicidio di Luca Tisi a Udine.

Si chiamava Luca Tisi, 59 anni, originario di San Vito al Tagliamento: è lui la vittima dell’omicidio di Udine. E’ stato trovato morto questa mattina, sabato, alle prime luci dell’alba, nella zona di viale Volontari. Il corpo è stato notato nella galleria dell’ex cinema Capitol, tra via Volontari della Libertà e via San Daniele, poco prima delle 6, da una passante che ha dato l’allarme.

Le indagini della polizia sono scattate subito: sul cadavere del 59enne sarebbero state trovate ferite che fanno supporre sia stato vittima di una brutale aggressione, come un taglio alla gola e un vasto ematoma al capo. Sarà l’autopsia a determinare la causa della morte. Le indagini al momento non sembrano escludere alcuna ipotesi, ma la Procura di Udine sta indagando per omicidio. Nessun testimone oculare avrebbe però visto o sentito quando accaduto presumibilmente durante la notte. Per questo la polizia sta visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, a caccia di indizi.

Il magistrato di turno della Procura di Udine si è recato sul posto per coordinare le indagini e valutare eventuali accertamenti da effettuare.

Chi era la vittima.

Luca Tisi era quello che si definisce un senzatetto. E la zona dove è stato ritrovato senza vita è abitualmente frequentata da persone senzatetto, che si rifugiano per la notte in galleria. A sentire le testimonianze di chi lo conosceva, o lo aveva visto aggirarsi da quelle parti, era una persona mite e gentile, frequentatore abituale della galleria dell’ex cinema Capitol, dove spesso si fermava, accompagnato dall’inseparabile valigia, a passare la notte. 

Nel 2004 Luca Tisi fu coinvolto in un controverso episodio che lo vide accusato di aver ferito con una coltellata il titolare di un negozio di via Aquileia, episodio per il quale venne condannato a 2 anni di reclusione. Da allora aveva cominciato a vagare per la città. Prima nella zona di piazzetta Belloni, poi in un appartamento assistenziale nella zona di San Domenico, convinto dalla Caritas di Udine. Da un paio d’anni invece aveva deciso di tornare in strada, scegliendo come base proprio la galleria dell’ex cinema, dove ha trovato la morte.