Presunto pestaggio al Cpr di Gradisca, il video scatena la polemica

Il video diffuso dalla rete No Cpr.

Un nuovo video diffuso dalla rete No Cpr riaccende i riflettori sulle condizioni all’interno del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Gradisca d’Isonzo. Le immagini mostrano un gruppo di agenti in assetto antisommossa che circonda un uomo in slip, strattonandolo e spingendolo con gli scudi verso una stanza adiacente. Secondo gli attivisti, lì dentro si sarebbe consumato un pestaggio. Il filmato si interrompe pochi istanti dopo, non documentando direttamente quanto accaduto nella stanza.

La denuncia arriva direttamente dai canali social della rete No Cpr, da anni impegnata nel monitoraggio delle condizioni dei migranti trattenuti nei centri italiani. Secondo quanto riportato, le condizioni all’interno del centro starebbero peggiorando costantemente. Gli attivisti parlano di un generale deterioramento del cibo e dell’igiene, aggravato da una sospetta epidemia di scabbia che si starebbe diffondendo tra i detenuti. Il video ha già sollevato numerose reazioni, comprese quelle della politica regionale.

Honsell: “Auspico un’immediata indagine”.

Furio Honsell (Open)

“Le immagini comparse oggi sul Centro per il rimpatrio di Gradisca non possono lasciare indifferenti per crudezza e violenza. Auspico che sia scattata immediatamente un’indagine per  evitare che tali atrocità possano ripetersi”. Così, in una nota, Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra Fvg.

“Anche se tale barbarie non avesse più a ripetersi – evidenzia Honsell -, non possiamo dirci umani, se manteniamo strutture crudeli come queste, che rinchiudono pochi capri espiatori di un fenomeno, quello delle migrazioni, che da sempre è stato uno dei motori della storia”.

“Privare delle libertà più elementari chi ha compiuto un reato amministrativo è inaccettabile per una regione che si pensa civile. Da tempo – conclude l’esponente di Open -, chiediamo la chiusura di queste strutture che sono ormai il simbolo di una società che ha perso i più elementari valori di solidarietà umana”.

Calligaris: “Basta linciaggio. Scorretto dare giudizi sull’operato delle nostre Forze dell’ordine da quel video”.

Antonio Calligaris, capogruppo della Lega

“Quanto accaduto nel Cpr di Gradisca dimostra ancora una volta che non è possibile lasciare liberi nei nostri paesi soggetti così pericolosi”. Lo dice, in una nota, il capogruppo della Lega in Consiglio regionale Antonio Calligaris, che interviene così sui fatti di Gradisca d’Isonzo: “In un video fatto da un altro trattenuto possiamo intravedere solo un momento, quello della cattura di un fuggitivo“.

“Su questa sola base mi sembra totalmente scorretto dare giudizi sull’operato delle nostre Forze dell’ordine – prosegue Calligaris – costrette a operare in una difficile condizione con personaggi pericolosi. Già in passato abbiamo avuto casi di video fatti da trattenuti che, grazie ad associazioni compiacenti, vengono divulgati per screditare le forze di sicurezza”.

Il capogruppo della Lega ricorda come “un video amatoriale di questo tipo può essere usato in modo pericoloso per non raccontare la verità” e rimarca che “se il Cpr è un lager, si tratta dell’unico caso al mondo in cui ai detenuti vengono lasciati i cellulari. Nel decreto sicurezza appena approvato è prevista nei luoghi e negli ambienti in cui sono trattenute persone sottoposte a restrizione della libertà personale la possibilità di utilizzare dispositivi di videosorveglianza proprio per evitare queste situazioni incresciose”.

“Il Cpr non è un villaggio vacanze: chi si trova lì, è perché è stato condannato o deve essere rimpatriato perché pericoloso o perché non ha diritto di stare nel nostro Paese. Ho visitato personalmente il Centro e posso confermare che si tratta di una struttura sicura, dove i migranti sono trattati con correttezza e per questo dobbiamo ringraziare le Forze di polizia e gli addetti per il lavoro che svolgono in questo Centro. Il loro difficile lavoro consente ai cittadini della nostra regione di vivere più sicuri e dobbiamo sostenere e tutelare le forze di polizia nelle loro attività di mantenimento dell’ordine in questi centri. Trattenere all’interno soggetti stranieri, socialmente pericolosi ed ex detenuti, è necessario per garantire la sicurezza di tutti i cittadini”, conclude la nota.

Fasiolo: Il Cpr di Gradisca va chiuso”

Laura Fasiolo (Pd)

“L’ennesimo episodio di violenza al Cpr di Gradisca non può che confermare quello che da tempo diciamo: queste strutture vanno superate e chiuse definitivamente proprio per la situazione inumana in cui si trovano sia i migranti, sia le forze dell’ordine”. Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Laura Fasiolo (Pd).

“La struttura-mostro di Gradisca da 20 anni raccoglie infinita disperazione, assenza di umanità. È necessario sicuramente fare luce sui video diffusi in queste ore, ed è altrettanto necessario che intervengano i ministri dell’Interno e della Giustizia per eliminare in modo definitivo i centri Cpr, a Gradisca e ovunque. Questo – conclude Fasiolo – è l’ennesimo grave segnale di disperazione, di depressione, deprivazione culturale e di stress generalizzato di una struttura che non può più esistere”.