Sale slot da riconvertire, in Friuli c’è il contributo, ma non il regolamento

Al più presto regolamento per le spese di riconversione.

In Friuli è previsto il contributo per il riconvertimento della sale che ospitano slot machine, ma putroppo non c’è il regolamento con le informazioni da seguire per ottenere i contributi indirizzati a favore degli esercenti che vogliono disintallare le slot.

“Adottare nel più breve tempo possibile il regolamento volto a stabilire i criteri e le modalità di presentazione delle domande e di concessione dei contributi finalizzati alla copertura delle spese di riconversione delle sale ospitanti slot machine in favore degli esercizi pubblici, commerciali, dei circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento che scelgono di disinstallarle”. Questo uno dei temi presentati dal MoVimento 5 Stelle, collegato al decreto sull’emergenza coronavirus e approvato in Consiglio regionale.

“Il regolamento – spiega il consigliere Andrea Ussai – non è stato ancora adottato e, per questo motivo, gli esercenti che avrebbero potuto chiedere il contributo per la riconversione non hanno potuto farlo. Si parla di un intervento fino al 90% della spesa ammissibile e fino a un massimo di 5.000 euro“.

“Il prossimo 3 agosto – ricorda l’esponente M5S – entrerà in vigore dopo tre anni l’obbligo di adeguarsi alla distanza dai luoghi sensibili (come scuole, centri giovanili e luoghi di culto) per le attività che avevano al loro interno le slot al momento dell’entrata in vigore della legge regionale sul contrasto gioco d’azzardo. Riteniamo che la chiusura forzata dovuta all’emergenza coronavirus, nella sua gravità, possa quantomeno rappresentare nun’occasione per la riconversione prevista dalla norma, sperando che le condizioni sanitarie consentano alle imprese di riprendere quanto prima a lavorare”. “La legge prevedeva – conclude Ussai -. a decorrere dall’1 gennaio 2018, anche una maggiorazione dell’Irap dello 0,92% per i locali in cui sono presenti le slot e un riduzione della stessa quota per chi abbia provveduto alla loro disinstallazione”.